Temi e protagonisti della filosofia

Plotino, Enneade I 2 (19: Sulle virtù), 2

Plotino, Enneade I 2 (19: Sulle virtù), 2

Lug 24

    Brano precedente: Pltotino, Enneade I 2 (19: Sulle virtù), 1   2. Per prima cosa, orbene, bisogna prendere in considerazione le virtù conformemente alle quali professiamo d’assimilarci [a dio], affinché troviamo pure quell’identico quid che presso di noi, essendo imitazione, è virtù, mentre là, essendo quale archetipo, non è virtù, osservando che...

Plotino, Enneade III 7 (45: Su eternità e tempo), 12

Plotino, Enneade III 7 (45: Su eternità e tempo), 12

Mag 29

    Brano precedente: Plotino, Enneade III 7 (45: Su eternità e tempo), 11   12. E quindi si deve pensare che questa natura (tempo), la dimensione d’un vissuto tale che procede in mutamenti uniformi e simili, procedenti in silenzio, ha continuità nell’atto. Ordunque, se, col logos, faremo invertire questa [5] potenza e poseremo questo vissuto che adesso ha, che è senza...

Plotino, Enneade III 7 (45: Su eternità e tempo), 9

Plotino, Enneade III 7 (45: Su eternità e tempo), 9

Mag 15

    Brano precedente: Plotino, Enneade III 7 (45: Su eternità e tempo), 8   9. Va dunque ispezionato come sia numero del movimento o misura ‒ meglio questo termine, giacché il movimento è continuo. Per prima cosa quindi va similmente verbalizzata la questione dell’”ogni”, come anche per l’oggetto “estensione del movimento”, se si argomenta ch’è misura...

Arriano, Manuale di Epitteto (9)

Arriano, Manuale di Epitteto (9)

Mar 02

Brano precedente: Arriano, Manuale di Epitteto (8)   34. Quando cogli la rappresentazione di un piacere, come in occasione delle altre bada di non concederle di rapirti; che la cosa ti aspetti, invece, e prenditi un rinvio. Poi poni mente ad entrambi questi lassi di tempo, quello in cui godrai del piacere e quello in cui, dopo averne goduto, ti pentirai e rimprovererai te stesso; e a questi...

Platone, Filebo (30)

Platone, Filebo (30)

Gen 08

Brano precedente: Platone, Filebo (29)   SOCRATE  Dappertutto dunque professerai, Protarco, mandandolo a dire da messaggeri e dichiarandolo ai presenti, che il piacere non è il primo possesso e neanche il secondo, ma il primo è nei pressi della misura e del misurato e dell’acconcio e di tutto quanto quello che, essendo di tal fatta, bisogna auspicabilmente ritenere eterno. PROTARCO ...