Plotino, Enneade V 3 [49: Sulle ipostasi conoscitrici e su quel ch’è al di là], 4
Feb 14Brano precedente: Plotino, Enneade V 3 [49: Sulle ipostasi conoscitrici e su quel ch’è al di là], 3 4. Regniamo dunque anche noi, allorché ci conformiamo a lui; il conformarsi a lui, dunque, è duplice, o come per mezzo d’iscrizioni scritte in noi come leggi, o perché in qualche modo ne siam riempiti oppure possiamo vederlo e sentirlo presente. Dunque conosciamo...
Plotino, Enneade V 3 [49: Sulle ipostasi conoscitrici e su quel ch’è al di là], 3
Feb 07Brano precedente: Plotino, Enneade V 3 [49: Sulle ipostasi conoscitrici e su quel ch’è al di là], 2 3. La sensibilità difatti ha visto un umano e ne ha dato il tipo alla dianoia [: l’impronta al pensiero discorsivo]; questa [: il pensiero discorsivo] dunque che professa? Beh, non verbalizza ancora alcunché, ma ha conosciuto ed è rimasta ristante; a meno che,...
Plotino, Enneade V 3 [49: Sulle ipostasi conoscitrici e su quel ch’è al di là], 2
Gen 31Brano precedente: Plotino, Enneade V 3 [49: Sulle ipostasi conoscitrici e su quel ch’è al di là], 1 2. Per prima cosa dunque va ricercato, per quanto concerne la psiche [: l’anima], se le vada data conoscenza di se stessa e che cosa sia quel che conosce in essa stessa e come. Quindi professeremo bensì che l’estetico [: la facoltà sensitiva] di essa rimane...
Plotino, Enneade V 8 [31: Sulla bellezza intelligibile], 6
Nov 29Brano precedente: Plotino, Enneade V 8 [31: Sulla bellezza intelligibile], 5 6. Sembra dunque a me che anche i sapienti tra gl’Egizi, che l’abbiano desunto da un’accurata episteme [: scienza] ovvero anche da un’episteme [: una scienza] che fosse connaturata, per quanto riguarda le cose che volevano indicare mediante la sapienza, non abbiano utilizzato tipi [:...