Platone, Lettera VII 344c-345c
Giu 11Brano precedente: Platone, Lettera VII 343e-344c Perciò dunque ogni uomo serio deve studiarsi assai di non scrivere intorno alle cose che sono serie, non sia mai che le abbassi al livello dell’invidia ed all’impasse insite negli uomini [spoudaios tōn ontōn spoudaiōn peri pollou dei mē grapsas pote en anthrōpois eis phthonon kai aporian katabalei]. In una parola,...
Platone, Lettera VII 343e-344c
Giu 08Brano precedente: Platone, Lettera VII 343a-343e Ma la disanima condotta attraverso tutti loro, che trapassa su e giù per ciascuno, a fatica [dia pantōn autōn diagōgē, anō kai katō diabainousa eph’ekaston, mogis] partorisce [eneteken] scienza stabile di ciò che ha buona natura in chi ha buona natura [eu pephukotos eu pephukoti]; se dunque si è di cattiva natura –...
Platone, Lettera VII 341a-342a
Mag 25Brano precedente: Platone, Lettera VII 340b-341a Così dunque parlai allora, con queste parole, anche a Dionisio. Comunque né io esposi [diēxelthon] né [341b] Dionisio domandava [edeito] tutte le cose [panta]: ecco, egli presumeva [prosepoieito] di saperne [eidenai] molte [polla], anche le massime [ta megista], e di averne a sufficienza [hikanōs ekhein] per [dia] i...