Una testimonianza sulla filosofia della religione di Plutarco
Una testimonianza sulla filosofia della religione di Plutarco
Lug 08[Giovanni Malala, Cronografia, p. 55 Dindorf, 66-67 Hole]
Erano, infatti, anche questi [popoli orientali] artefici d’immagini, guide e iniziatori ai misteri, e da costoro soprattutto fu recata in Ellade questa religiosità [omissis] gli Ioni, dunque, quelli della stirpe di Io, divennero la prima gente ad attuarli. [omissis] Plutarco di Cheronea, rifacendosi all’antica filosofia osservata presso Elleni e barbari, rimproverò costoro, evidenziando che alcuni introducono anche «un’illusione d’immagini» [Sofocle fr. 1025 Nauck]. Gli sembrava invece degno ‒ egli stesso lo professa ‒ deificare i corpi luminosi contenuti nel cielo, presentando il sole e la luna così come son esaminati nella teologia degli Egizi, per cui questi gestiscono la disposizione di tutto quanto il cosmo nutrendo e aumentando tutte le cose attraverso il triplice moto dei cinque pianeti e della rimanente struttura astrale, di generazione in generazione e † aria.