Plutarco, Sulla superstizione (14)
Plutarco, Sulla superstizione (14)
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14. Ma nessun morbo è tanto pieno d’errori, pieno di afflizioni, frammisto a dottrine opponentisi, o meglio scontrantisi, come questo, la superstizione. Essa dunque va fuggita nettamente ed opportunamente, non procedendo irriflessivamente ed illogicamente come fanno quanti fuggono da un assalto di briganti o di fiere o dal fuoco ed incappano in vie colme d’impasse, baratri e precipizi, siccome in questo modo alcuni, fuggendo la superstizione, incappano in un tipo d’ateismo duro ed ostinato, superando la religiosità, che è collocata in mezzo.
Brano iniziale: Plutarco, Sulla superstizione (1)