Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (4)
Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (4)
Giu 24Brano precedente: Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (3)
4. La persona esperta dell’arte musicale e il musicista userà sempre strumenti intonati e accordati con tecnica, suonando ciascuno secondo regola cosicché ne derivi un suono naturale ed armonioso; seguendo comunque un consiglio di Platone, prescinderà da pettidi, sambuche, salteri pieni di suoni, barbiti e trigoni e preferirà la lira e la cetra; allo stesso modo l’uomo politico sarà capace di destreggiarsi bene in un’oligarchia laconica e licurghea, in armoniosa collaborazione con un’assemblea di uomini dall’eguale potere e di simile dignità, pressandoli con calma, d’altronde si troverà bene anche insieme alla pluralità di suoni e alla pluralità di corde della democrazia, ora rilassando ora tendendo le corde dell’azione politica, allentandole dunque nel momento opportuno e tirandole daccapo con forza, sapendo come attaccare e resistere; se, d’altronde, gli fosse dato di scegliere le costituzioni politiche come avviene per gli strumenti, nessun’altra preferirebbe, fidandosi di Platone, alla monarchia, la sola capace di far permanere costate quel tono veramente perfetto ed elevato della virtù e d’armonizzarsi a quanto è preferibile per l’insieme dello stato senza esser necessitata da pressioni e senza prestarsi a favori. Ecco: le altre costituzioni politiche, in qualche modo, controllano e guidano il politico che le controlla e le guida, che non ha un saldo imperio su coloro dai quali riceve l’imperio, ma più volte è necessitato a gridare questo verso eschileo, con cui Demetrio Poliorcete protestava contro la Tyche quando gli venne sottratta l’egemonia:
Tu m’attizzi la fiamma, tu sembri incenerirmi [fr. 359 R.]
Brano iniziale: Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (1)