Plotino, Enneade V 9 [5: Sull’intelletto e le idee e l’essente], 8
Plotino, Enneade V 9 [5: Sull’intelletto e le idee e l’essente], 8
Lug 19
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8. Se quindi è l’intellezione [il pensiero è intellezione] di ciò ch’è in lei, quello, ovvero ciò ch’è in lei, sarà l’eidos [la forma]; e questa è l’idea. Che è quindi questo? Anche l’entità [la sostanza] intellettuale è intelletto, ciascuna idea non è altra [diversa] dall’intelletto, tutt’altro: ciascuna è intelletto. E l’intelletto intero è tutti gli eidē [tutte le forme], mentre ciascun eidos [ciascuna forma] è intelletto singolare, |5| come la scienza stabile intera è tutti i teoremi, mentre ciascuna parte della [scienza stabile] intera non è come discreta localmente, siccome ciascuna ha la sua potenza nell’intero. Questo intelletto quindi è in se stesso e, avendo se stesso in quiete, è sazietà eternamente.
Se quindi l’intelletto fosse pensato prima dell’essente, occorrerebbe giudicare che l’intelletto, |10| operando in atto e pensando, finalizzi il perfezionamento assoluto degli e generi gli essenti; giacché all’opposto è necessario pensare l’essente prima dell’intelletto [del pensiero], occorre far sì che gli essenti s’inseriscano nel pensante [nell’intelligente], dunque che l’operazione in atto e l’intellezione [il pensiero] sian fatte sugli essenti, come sul fuoco occorre già l’operazione in atto del fuoco, dimodoché [gli enti] abbiano occorrente su di sé [sugli enti] come loro operazione in atto l’intelletto [il pensiero] ch’è singolo [uno]. |15| Anche l’essente, comunque, è in atto; singola [unica] quindi è l’operazione in atto per ambedue, o meglio questi, ambedue, son un singolo [un’unica cosa]. Una singola [unica] natura dunque son l’essente e l’intelletto [il pensiero]; perciò [lo sono] anche gli essenti e l’operazione in atto dell’essente e tale intelletto [pensiero]; e i pensieri [le intellezioni] concepiti in questa guisa son l’eidos [l’idea] e la forma dell’essente e l’operazione in atto.
Son pensati |20| ‒ siccome appunto son suddivisi in parti per merito nostro ‒ come oggetti gli uni precedenti gli altri. Altro, comunque, è l’intelletto [il pensiero] dividente, mentre quello indivisibile e non dividente è l’essente e tutte le cose.
La traduzione dal greco è condotta sul testo dell’editio minor Henry-Schwyzer:
Plotini Opera, ediderunt P. Henry et H.-R. Schwyzer, 3 voll., Clarendon Press, Oxford 1964-82.
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