Plotino, Enneade V 7 [18: Su questo: se vi siano idee anche dei singolari], 3
Plotino, Enneade V 7 [18: Su questo: se vi siano idee anche dei singolari], 3
Ago 27
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3. Come dunque potremo professare che occorrano differenti forme razionali in più gemelli? Se dunque si gisse anche verso gli altri animali, soprattutto quelli molto prolifici? Beh, nelle occorrenze in cui siano indistinguibili l’uno dall’altro, la forma razionale è unica. Ma, se si dà questo, le forme razionali non saranno tante quante i singoli. |5| Eppure, [le forme razionali saranno tante] quanti i singoli differenti, e differenti non per un estinguersi rispetto alla forma. Embè, che vieta [che vi siano forme razionali diverse] anche in quelli che siano non differenti? Se per davvero in generale vi sono alcune cose totalmente non differenti. Giacché, come il tecnico, anche quando produce artefatti non differenti, deve comunque afferrare questo identico con una differenza logica, conformemente a cui potrà produrre altro trasferendo |10| un che di differente all’identico; ordunque, [nello stesso modo] nella natura, giacché l’altro [il diverso] si genera non per ragionamento ma solo per forme razionali, la differenza deve esser congiunta all’eidos [alla forma]; noi comunque siamo incapaci d’afferrare questa differenza.
E se la produzione ha la verisimiglianza di un numero qualunque, è un altro discorso; comunque, se è misurata, quale che sia la quantità d’enti che presenta, il quanto |15| sarà determinato in riguardo dello svolgimento e dispiegamento di tutte le singole forme razionali; cosicché, allorché siano cessate tutte le cose, v’è un altro principio; giacché quanto grande debba essere il cosmo e quante espressioni attraversare nella sua vita, è riposto dall’inizio nell’avente le forme razionali.
Forse dunque anche negli altri animali, nei quali s’ottiene una progenie plurima da un singolo |20| processo generativo, occorrono altrettante forme razionali? Ebbene, non va paventato l’infinito nei semi e nelle forme razionali, giacché l’anima ha tutte le cose. Anche nell’intelletto, siccome [l’infinità è] nell’anima, si ritrova a sua volta l’infinito di queste cose, giacché quelle là [nell’anima] si presentano a disposizione.
La traduzione dal greco è condotta sul testo dell’editio minor Henry-Schwyzer:
Plotini Opera, ediderunt P. Henry et H.-R. Schwyzer, 3 voll., Clarendon Press, Oxford 1964-82.
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