Plotino, Enneade IV 8 [6: Sulla discesa dell’anima nei corpi], 8
Plotino, Enneade IV 8 [6: Sulla discesa dell’anima nei corpi], 8
Gen 22
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8. Se bisogna anche osare argomentare più chiaramente il proprio parere contro l’opinione degli altri, neppure la nostra anima è tutta immersa, ma nell’intelligibile v’è sempre qualcosa di essa; comunque, se la parte nel sensibile domina (o meglio, se è dominata e turbata), |5| non permette che per noi vi sia sentore delle cose che contempla la parte alta dell’anima. Infatti il contenuto dell’intellezione giunge a noi allorquando arriva alla sensibilità venendo in basso; infatti non conosciamo tutto ciò che si genera per una qualunque parte dell’anima prima che arrivi all’anima intera: ad esempio, un desiderio è conosciuto da noi <non> quando rimane nella parte desiderativa, |10| bensì quando lo percepiamo col senso interno oppure colla riflessione o con ambedue.
Ogni anima, infatti, ha sia qualcosa di basso relazionato al corpo sia qualcosa di alto relazionato all’intelletto. Ebbene, quella universale, ovvero dell’universo, ordina l’universo colla sua parte relazionata al corpo, abitando al di sopra instancabilmente, giacché |15| non esercita il raziocinio, come noi, ma ordina coll’intelletto ‒ così come Cl’arte non delibera [57] ‒, mentre la sua parte in basso ordina qualunque cosa dell’universo. Invece quelle che divengono particolari, ovvero d’una parte, quantunque abbiano anch’esse la parte superiore, son indaffarate colla sensazione e colla percezione siccome percepiscono più cose contrarie alla lor natura, sia addoloranti sia |20| scompiglianti, giacché la parte di cui s’occupano è difettosa ed ha nel suo circuito molte alterità e pure più oggetti che brama; ordunque, prova anche piacere, e il piacere inganna. L’altra parte, invece, non è neanche interessata ai piaceri passeggeri, dunque in un simile modo agisce nella condotta.
Note
[57] Aristotele, Fisica, Β 8, 199 b 28.
La traduzione è condotta sul testo greco della seguente edizione:
D’Ancona C. et al., Plotino. La discesa dell’anima nei corpi (Enn. IV 8 [6]); Plotiniana arabica (Pseudo-Teologia di Aristotele, capitoli 4 e 7; Detti del sapiente greco), Padova 2003.
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