Platone, Teeteto (30)
Platone, Teeteto (30)
Feb 24
Brano precedente: Platone, Teeteto (29)
TEETETO Ebbene, che dici?
SOCRATE Come la mettiamo quindi? Che cosa argomentiamo dunque? Professiamo che v’è ogni volta opinione falsa e che qualcuno di noi opina il falso e che qualcuno invece opina il vero, come se naturalmente v’avesse questo?
TEETETO Lo professiamo, ecco dunque.
SOCRATE [188a] Quindi noi non siamo interessati, ecco, da questo per quanto riguarda tutte le cose, considerando anche ciascuna in particolare: conoscerle o non conoscerle? Imparare, infatti, ed obliare nella latenza, siccome sono intermedi rispetto a questi, argomento di lasciarli da parte al presente: adesso, infatti, non sono in alcuna relazione col nostro argomento.
TEETETO Altroché, o Socrate: null’altro, ecco, rimane per quanto riguarda ciascuna cosa eccetto che conoscere o non conoscere.
SOCRATE Già; or dunque non è necessario che l’opinante opini qualche cosa o di quelle che conosce o di quelle che non conosce?
TEETETO Necessario.
SOCRATE Ed [188b] è impossibile che il conoscente, ecco, non conosca la stessa cosa o che il non conoscente la conosca.
TEETETO Come no, dunque?
SOCRATE Quindi forse l’opinante il falso crede che le cose che conosce non siano queste stesse ma alcune altre di diverse che conosce, sicché, pur conoscendo entrambe le specie di cose, ignora entrambe?
TEETETO Tutt’altro, è impossibile, o Socrate.
SOCRATE Ma allora ritiene che quelle che non conosce siano alcune altre che non conosce, ossia a colui che non conosce né Teeteto né Socrate viene in mente che Socrate è Teeteto o Teeteto Socrate?
TEETETO E come potrebbe?
SOCRATE [188c] Beh, d’altronde le cose che, ecco, qualcuno conosce non crede in alcun modo che siano le stesse di quelle che non conosce, né viceversa che quelle che non conosce siano quelle che conosce.
TEETETO Sarebbe infatti una mostruosità.
SOCRATE E quindi come potrebbe qualcuno opinare il falso? Eccetto, ecco, che in questi casi è impossibile opinare in qualche modo, perché tutte le cose o le conosciamo o non le conosciamo; or dunque, in questi casi in nessun modo pare possibile opinare il falso.
TEETETO Verissimo.
La traduzione si basa sull’edizione critica di Hicken: Plato, Theaetetus, edit. W.F. Hicken, in Platonis Opera, Tomus I, tetralogias I-II continens, recognoverunt brevique adnotatione critica instruxerunt E.A. Duke, W.F. Hicken, W.S.M. Nicoll, D.B. Robinson et J.C.G. Strachan, Oxford University Press, Oxford 1995.
Brano seguente: Platone, Teeteto (31)