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Platone, Eutifrone (8)

Platone, Eutifrone (8)

Lug 23

 

 

Brano precedente: Platone, Eutifrone (7)

 

EUTIFRONE   Ma, o Socrate, io, ecco, non ho modo di dirti ciò che intendo, come se ci si rigirasse perennemente, ecco, ciò che poniamo come premessa, e non volesse rimanere laddove l’abbiam insediato.

SOCRATE   [11c] Le cose da te argomentate, o Eutifrone, sembrano addirsi al mio progenitore Dedalo (1). E se le avessi argomentate e poste io, evidentemente allora potresti motteggiarmi, come se anche a me, conformemente alla consanguineità con lui, le opere in forma di argomenti scappassero e non volessero rimanere laddove le si è poste; adesso, tuttavia, le ipotesi sono tue. Hai dunque bisogno di qualche altro motto di spirito: ecco, non vogliono rimanerti ferme, come sembra proprio anche a te.

EUTIFRONE   A me invece sembra quasi che i tuoi argomenti, o Socrate, abbian bisogno dello stesso motto di spirito: ecco, non sono io che le faccio andare intorno, [11d] ma tu mi sembri Dedalo, poiché, per quanto mi riguarda, ecco, esse rimarrebbero così.

SOCRATE   Rischio allora, o compare, di esser divenuto di tanto più bravo di quell’uomo nell’arte che, mentre egli faceva sì che le sole sue opere non rimanessero ferme, io, oltre alle mie, come sembra, lo faccio anche per le altrui. E dunque questa per me dell’arte è la cosa più spiritosa: che involontariamente sono sapiente: vorrei, ecco, che gli argomenti mi rimanessero fermi e s’insediassero immobilmente più che, oltre alla [11e] sapienza di Dedalo, mi venissero i possessi di Tantalo (2). Ma basta con queste cose; poiché dunque mi sembra che tu ti rammollisca, io stesso contribuirò cosicché m’istruisca sul santo e non ti stanchi prima del tempo: vedi, ecco, se non ti sembra necessario che tutto il santo sia giusto.

EUTIFRONE   A me sì.

SOCRATE   Forse, quindi, anche tutto il giusto è santo? Oppure, mentre il santo [12a] è tutto giusto, il giusto non è tutto santo, ma l’una parte di esso è santa e l’altra è qualcosa d’altro?

EUTIFRONE   Non seguo, o Socrate, gli argomenti.

SOCRATE   Eppure sei più giovane, ecco, di me non di poco, e di tanto più sapiente; ma – ciò dico – ti rammollisci per ricchezza di sapienza. Ma, o beato, mantieniti attento: ecco, non è duro comprendere ciò che argomento. Argomento, ecco dunque, il contrario di ciò che cantò il poeta cantando:

Giove creatore che foggiò tutto questo [12b] non volle lottare: ecco, ove è timore, ivi è anche rispetto.

Io quindi differisco da questo poeta; ti dico dove?

EUTIFRONE   Ecco, assolutamente.

SOCRATE   Non mi sembra che «ove è timore, ivi è anche rispetto»: molti, ecco, mi sembra temano malattie e povertà e molte altre cose temibili di tal sorta, ma non rispettino per niente queste cose che temono; non sembra anche a te?

EUTIFRONE   Assolutamente, ecco.

SOCRATE   Invece, ove è rispetto, ivi è anche timore. Poiché colui che ha pudore e vergogna di qualche atto, non avrà paura [12c] e non temerà assieme la reputazione di malvagio?

EUTIFRONE   Ebbene sì, la temerà.

SOCRATE   Allora non è corretto dire: «ove è timore, ivi è anche rispetto», ma: ove è rispetto, ivi è anche timore; non già: dove è timore c’è ognor rispetto: il rispetto, ecco, è parte del timore, come il dispari lo è del numero, cosicché non sempre ove è il numero, ivi è anche il dispari, ma ove è il dispari, ivi è anche il numero. Ecco, mi segui in qualche maniera adesso?

EUTIFRONE   Ecco, assolutamente.

SOCRATE   Orbene, anche testé, parlando di qualcosa di tal sorta, ti chiedevo: ove [12d] è il giusto, ivi è forse anche il santo? Oppure ove è il santo, ivi è anche il giusto, mentre ove è il giusto non c’è ognora il santo? Il santo, infatti, è parte del giusto. Affermeremo così, o a te sembra altrimenti?

EUTIFRONE   A me sì.

 

Note

(1) Dedalo è il Leonardo della mitologia greca; gli si attribuivano invenzioni ed opere d’arte di ogni genere, ed in particolare sculture tanto realistiche da essere vive: da qui la “parentela” tra lui e Socrate, il cui padre, Sofronisco, era scultore.

(2) Ricco re lidio di Sipilo, punito dagli dèi coi famosi supplizi.

 

Brano seguente: Platone, Eutifrone (9)

 

 


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