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Platone, Eutifrone (5)

Platone, Eutifrone (5)

Lug 09

 

 

Brano precedente: Platone, Eutifrone (4)

 

SOCRATE   [7e] E tra gli dèi allora, o nobile Eutifrone, alcuni ritengono giuste, belle, brutte, buone, cattive cose alternative a quelle ritenute tali da altri, secondo il tuo argomento: infatti gl’uni non contrasterebbero gli altri se non divergessero su queste cose; o no?

EUTIFRONE   Argomenti correttamente.

SOCRATE   Quindi quelle che ciascuno di loro ritiene belle e buone e giuste, le ama pure, mentre odia le contrarie di queste?

EUTIFRONE   Assolutamente, ecco.

SOCRATE   Ecco dunque che le stesse, come tu professi, gl’uni le ritengono giuste, [8a] gl’altri ingiuste, e, disputando su ciò, si contrastano e si combattono l’un l’altro; o non è così?

EUTIFRONE   Così.

SOCRATE   Le stesse allora – come sembra – son odiate ed amate dagli dèi, e quelle odiose agli dèi e quelle care agli dèi sarebbero le stesse.

EUTIFRONE   Sembra.

SOCRATE   Allora le sante sarebbero sia sante sia non sante, con questo argomento.

EUTIFRONE   Si rischia.

SOCRATE   Allora non hai risposto a ciò che ho chiesto, o stupendo. Infatti non chiedevo, ecco, quello cui capita di essere identicamente santo e non santo; ciò che, pur essendo caro agli dèi, è anche odioso agli dèi, come sembra. [8b] Sicché, o Eutifrone, quanto a ciò che tu adesso fai punendo il padre, nessuna meraviglia se agendo così fai un atto caro a Giove ma turpe per Crono ed Urano, e caro ad Efesto ma turpe per Era, e, se qualcun altro degli dèi diverge da un altro su di esso, anche per lui vale lo stesso discorso.

EUTIFRONE   Ma credo, o Socrate, che su questo, ecco, nessuno degli dèi divergerebbe dall’altro: che debba scontare una pena colui che ha ucciso ingiustamente qualcuno.

SOCRATE   Che dici dunque? Hai già udito, o Eutifrone, qualcuno degli uomini [8c] dubitare che chi uccide ingiustamente o fa ingiustamente qualunque altro atto debba scontare una pena?

EUTIFRONE   Beh, non smettono per nulla di disputare su questi argomenti sia altrove sia nei tribunali: ecco, i colpevoli di tutte le ingiustizie fanno e dicono di tutto per sfuggire alla pena.

SOCRATE   E forse ammettono, o Eutifrone, d’esser colpevoli e, insieme all’ammissione, affermano di non dovere scontare la pena?

EUTIFRONE   Questo in nessun modo, ecco.

SOCRATE   Allora, ecco, non fanno e dicono di tutto: questo, ecco, credo non osino dirlo, né discuterlo, che, se [8d] son colpevoli, non devono scontare una pena, ma credo si professino non colpevoli; o no?

EUTIFRONE   Dici il vero.

SOCRATE   Allora non è questo, ecco, che discutono, che l’ingiusto non debba scontare una pena, ma discutono forse di questo, chi è l’ingiusto e che atto fa e quando.

EUTIFRONE   Dici il vero.

SOCRATE   Quindi queste cose, ecco, non le provano anche gli dèi se han contrasti sugli atti giusti ed ingiusti, come da tuo argomento, e gl’uni professano che gli altri son ingiusti, mentre gli altri professano di no? Perché questo, o stupendo, nessuno, né degli dèi né [8e] degli uomini, osa dirlo, che l’ingiusto non deve, ecco, scontare una pena

EUTIFRONE   Sì, vero quello che argomenti, o Socrate, per sommi capi.

 

Brano seguente: Platone, Eutifrone (6)

 

 


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