Platone, Critone (3)
Platone, Critone (3)
Gen 14
Brano precedente: Platone, Critone (2)
Come potremo quindi ispezionare la cosa nel modo più adeguato? Se, in primis, riprendiamo quell’argomento che tu argomenti sulle opinioni. [46d] Era ben argomentato ciascuna volta, oppure no, che ad alcune tra le opinioni si deve prestare attenzione, ad altre no? Oppure prima era ben argomentato che io dovessi morire, adesso invece è divenuto chiaro che si diceva così per dire, mentre in verità era uno scherzo ed una sciocchezza? Io, ecco dunque, desidero ispezionare, o Critone, in comune con te se mi pare in qualche modo diverso, poiché sono in questa condizione, o lo stesso, e se lo lasceremo perdere o ne saremo persuasi. È stato dunque argomentato così ogni volta ‒ così credo ‒ da parte di coloro che credono di argomentare qualcosa, come or ora io argomentavo, che, delle opinioni che gli [46e] uomini opinano, bisogna far gran conto delle une, delle altre invece no. Questo, per gli dèi, o Critone, non ti sembra sia ben argomentato? Tu infatti, per quanto, ecco, riguarda le cose umane, sei esente dal dover [47a] morire domani, e non ti fuorvii la presente sfortuna; ispeziona dunque: non ti sembra sia stato sufficientemente argomentato che non bisogna onorare tutte le opinioni degli uomini, ma le une sì, le altre invece no, e non di tutti ma degli uni sì, degli altri invece no? Che professi? Queste cose non sono argomentate bene?
CRITONE Bene.
SOCRATE Non bisogna quindi onorare le buone, le cattive invece no?
CRITONE Sì.
SOCRATE Buone, dunque, non sono quelle dei saggi, cattive invece quelle degli stolti?
CRITONE Come no?
SOCRATE Forza dunque, come erano argomentate tali cose? [47b] Un uomo che s’allena e pratica questo rivolge la mente alla lode ed al biasimo ed all’opinione di ogni uomo, oppure solo di quell’unico che si dà il caso sia medico o istruttore?
CRITONE Solo di quell’unico uomo.
SOCRATE Quindi bisogna che abbia paura dei biasimi e si compiaccia delle lodi di quell’unico uomo ma non di quelli dei più.
CRITONE Chiaro dunque.
SOCRATE Allora bisogna che pratichi e s’alleni e mangi, ecco, e beva nella maniera che sembri utile a quest’unico, al soprastante e competente, piuttosto che in quella che sembri utile in complesso a tutti gli altri.
CRITONE È così.
SOCRATE [27c] E sia. Non ascoltando dunque quest’unico e non onorandone l’opinione e le lodi, onorando invece quelle dei più, anche se per niente competenti, forse non patirà alcun male?
CRITONE Ecco, come no?
SOCRATE Che cosa dunque è questo male, e ove tende ed a quale cosa tra quelle di colui che gli dà ascolto?
CRITONE È chiaro che tende al corpo: distrugge infatti questo.