Frammenti filosofici di Senofane (2)
Frammenti filosofici di Senofane (2)
Lug 29
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INTORNO ALLA NATURA [PERI PHUSEŌS]
Diels-Kranz 21 B 23
heis theos, en te theoisi kai anthrōpoisi megistos,
outi demas thnētoisin homoios oude noēma.
Unico dio, tra dèi ed uomini massimo,
né per struttura simile ai mortali né per intuizione.
Diels-Kranz 21 B 24
oulos horai, oulos de noei, oulos de t’ akouei.
Tutt’intero vede, tutt’intero intuisce e tutt’intero ode.
Diels-Kranz 21 B 25
all’ apaneuthe ponoio noou phreni panta kradainei.
Ma senza pena coll’impulso dell’intuizione tutte le cose fa vibrare.
Diels-Kranz 21 B 26
aiei d’ en tautōi mimnei kinoumenos ouden
oude meterkhesthai min epiprepei allote allēi.
Sempre dunque nello stesso luogo rimane per nulla mosso
né traslarsi gli è opportuno da un luogo all’altro.
Diels-Kranz 21 B 27
ek gaiēs gar panta kai eis gēn panta teleutai.
Dalla terra, ecco, tutte le cose, e nella terra tutte terminano.
Diels-Kranz 21 B 28
gaiēs men tode peiras anō para possi horatai
ēeri prosplazon, to katō d’ es apeiron hikneitai.
Della terra, ebbene, questo limite in alto ai piedi si vede,
all’aria attiguo, quello in basso invece all’infinito va.
Diels-Kranz 21 B 29
gē kai hudōr pant’ esth’osa ginont(ai) ēde phuontai.
Terra ed acqua è tutto, quanto nasce e dunque ha futuro.
Diels-Kranz 21 B 30
fonte dunque dell’acqua è il mare, fonte del vento:
ed infatti nelle nuvole ‹non si genererebbe il vigore del vento
spirante› da dentro senza il mare magno
né correnti di fiumi né acqua piovana d’etere,
ma il magno mar è genitor di nubi e venti
e fiumi.
Diels-Kranz 21 B 31
Hélios che si solleva [huperiemenos] sulla Terra e la riscalda.
Diels-Kranz 21 B 32
Quella che chiamano Iride, nube anche questo è per natura [pephuke],
purpurea e scarlatta e verdina a vedersi.
Diels-Kranz 21 B 33
pantes gar gaiēs te kai hudatos ekgenomestha.
tutti, ecco, siam nati da terra ed acqua.
Diels-Kranz 21 B 34
kai to men oun saphes outis anēr iden oude tis estai
eidōs amphi theōn te kai hassa legō peri pantōn:
ei gar kai ta malista tukhoi tetelesmenon eipōn,
autos homōs ouk oide: dokos d’ epi pasi tetuktai.
ebbene, nessun uomo ha saputo con visione illuminata il vero, né alcuno ce ne sarà
di sapiente intorno agli dèi e per quanto riguarda tutti gli argomenti dei quali parlo:
infatti, se anche al meglio avesse in sorte di enunciare il vero perfettamente determinato,
egli comunque non lo saprebbe con evidenza: un’opinione, ordunque, su tutte le cose è conciabile.
Diels-Kranz 21 B 35
tauta dedoxasthō men eoikota tois etumoisi…
queste siano opinioni, beh, somiglianti alle verità autentiche…
Diels-Kranz 21 B 36
hopposa dē thnētoisi pephēnasin eisoraasthai…
tutte quante le cose, dunque, ch’ai mortali siano apparse allo sguardo…
Diels-Kranz 21 B 37
ed in taluni spechi gocciola acqua.
Diels-Kranz 21 B 38
se Dio non avesse creato [ephuse] flavo miele, professerebbero che molto
più dolci i fichi risultano.