Frammenti di Porfirio sulla provvidenza e sul libero arbitrio
Frammenti di Porfirio sulla provvidenza e sul libero arbitrio
Feb 05Enea di Gaza, Teofrasto, 14, 1-3: Ecco, o Egiziano, il dotto Porfirio e il divino Giamblico celebrano quanto obbedisce a noi, il libero arbitrio, per la ragione che pongono giudici in Ade che fanno giustizia degli errori degli uomini.
Giovanni Lido, Sui mesi, 71, 7-14: Porfirio, conformandosi alle dottrine di Ermete, sembra allegare ragionamenti migliori per quanto concerne la tyche, impartendo questa lezione: «gli antichi hanno accoppiato la tyche al numero sette giacché, in quanto essa tiene il filo del destino delle sette sfere, da questa è destinato quanto occorre al vivente anche con l’esclusione della sua energia, perché essa è divenuto signora dell’universo in generale. Dunque appropinquano alla tyche anche il kairos, perché il kairos inerisce alle azioni e rappresenta il successo di ciascuno nel cogliere il dischiudersi della sua opportunità».
Fozio, Biblioteca, cod. 214 (Ierocle) 173 a 32-40: Invece il sesto capitolo (scil. del libro di Ierocle Sulla Provvidenza), che suppone che il controllo di sé si stabilisca con lo studio del predetto Ammonio, solleva questa discussione (sulla provvidenza); così, come Plotino e Origine, ovviamente anche Porfirio e Giamblico con in più i successori, tutti quanti nati per caso da tribù santa (egli stesso professa questo), sino a Plutarco l’ateniese, su cui (Ierocle) scrive che è stato suo maestro in tali dottrine, costoro concordano tutti insieme con la purificata filosofia di Platone.