Alcinoo, Didascalico [Insegnamento delle dottrine di Platone], IX
Alcinoo, Didascalico [Insegnamento delle dottrine di Platone], IX
Gen 20
Brano precedente: Alcinoo, Didascalico [Insegnamento delle dottrine di Platone], VIII
1. Dunque, oltre alla materia avente funzione di principio, assume anche altri principi: quello paradigmatico, ossia le idee, ed il padre e causa di tutte le cose: dio. L’idea, dunque, nella relazione che intrattiene con dio è sua intellezione, nella relazione che intrattiene con noi è invece intelligibile primo, nella relazione che intrattiene con la materia è invece misura, nella relazione che intrattiene col cosmo sensibile è invece paradigma, nella relazione che intrattiene con sé è invece considerata sostanza. In generale, infatti, tutto quel che si genera occorrendo nel pensiero deve generarsi in relazione a qualcosa, di cui deve preesistere il paradigma, come vale per il caso in cui qualcosa si generi da qualcosa, come la mia immagine da me; e se anche non ci fosse esternamente il paradigma, ciascuno dei tecnici, avendo in tutto e per tutto in sé il paradigma, affetterebbe la materia colla forma di questo.
2. Definiscono, dunque, l’idea paradigma eterno delle cose secondo natura. Infatti, alla più parte dei seguaci di Platone non garba l’esserci d’idee né degli artefatti, come lo scudo o la lira, né delle cose contro natura, come febbre e colera, né dei particolari, come Socrate e Platone, ma neppure delle cose spregevoli, come sporco e stoppia, né dei relativi, come maggiore e superiore: le idee, infatti, sono intellezioni di dio eterne ed in sé perfette.
3. Che, dunque, le idee siano, lo giustificano anche così. Sia, ecco, che il dio sussista come intelletto sia che sussista come qualcosa d’intellettuale, gli son propri dei pensieri, e questi son eterni ed indistorcibili; se, dunque, questo è vero, le idee sono: ed infatti se la materia sussiste immensa conformemente alla sua stessa definizione, bisogna che le siano date in sorte le misure da qualcos’altro, migliore ed immateriale; dunque, l’antecedente è vera, allora è vera la conseguente; se, dunque, questo è vero, le idee sono, sussistendo come delle misure immateriali. Ed ancora, ecco, se il cosmo è cotale non come esito del caso, è stato generato non solo come esito di qualcosa ma anche sotto l’azione di qualcosa, e non solo questo, ma anche in relazione a qualcosa; dunque, quello in relazione a cui è stato generato che altro mai sarebbe se non l’idea? [p. 164 H.] Cosicché le idee sarebbero.
4. D’altronde, se l’intelletto differisce dall’opinione vera, anche l’intelligibile sarà differente dall’opinabile; se, dunque, questo è vero, gli intelligibili sono altro dagli opinabili; cosicché vi sono anche intelligibili primi, proprio come vi son sensibili primi; se, dunque, questo è vero, le idee sono; ma l’intelletto differisce dall’opinione vera; sicché vi saranno idee.
La traduzione dal greco è condotta sul testo della seguente edizione: Alcinoos. Enseignement des doctrines de Platon, texte introduit, établi et commenté par John Whitakker, traduit par Pierre Louis, Les Belles Lettres («Collection des Universités de France ‒ Association Guillaume Budé»), Paris 1990, 2002 (deuxieème tirage).
Traduzioni italiane:
Giuseppe Invernizzi, Il Didaskalikos di Albino e il medioplatonismo. Saggio di interpretazione storico-filosofica con introduzione e commento del Didaskalikos, 2 voll., Edizioni Abete, Roma 1976;
Medioplatonici. Opere, frammenti, testimonianze, Introduzione, traduzione, note e apparati di commento a cura di Emmanuele Vimercati, Bompiani, Milano 2015, pp. 585-709.
Brano seguente: Alcinoo, Didascalico [Insegnamento delle dottrine di Platone], X (in preparazione)