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Metafisica, linguaggio e scienza: un riepilogo

Metafisica, linguaggio e scienza: un riepilogo

Giu 07

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Nel lungo percorso che abbiamo intrapreso nel cercare di chiarire il rapporto tra metafisica e scienza, siamo venuti incontro a diverse prospettive. Cerchiamo di riassumerle e vederne un filo conduttore.

Siamo partiti con i neopositivisti del Circolo di Vienna e con Wittgenstein, che sulla base del presupposto di una demarcazione netta tra significanza e non significanza data dal principio di verificazione come attinenza ai fatti delle proposizioni riducono le proposizioni della metafisica a non senso. Questi stessi presupposti si sono tuttavia rilevati “metafisici” nel senso in cui intende questo termine il Wiener Kreis, cioè: infondati e contraddittori.

Questa constatazione ha portato a una rivalutazione della metafisica come partecipe del progresso scientifico nelle vesti di paradigma metafisico, nuovo modo di vedere le cose: compito del filosofo in questo caso sarebbe -ben lungi dall’essere un artista senza talento come dicevano i neo positivisti- colui che analizza le categorie concettuali con cui ci approcciamo al mondo.

A questo punto, la stessa argomentazione che aveva messo in discussione l’impianto neo positivista, cioè il principio di falsificabilità di Popper, sembra mettere in discussione le stesse proposizioni della metafisica, in quanto non verificabili o falsificabili dall’esperienza. La non controllabilità della metafisica viene superata in due modi:

1. affermando, come fanno W.W. Bartley III e Agassi, che il principio di controllabilità non decide della legittimità di una teoria metafisica e che anzi

2. le teorie metafisiche hanno contribuito storicamente a favorire lo sviluppo della scienza.

La caduta della funzione del linguaggio come tribunale di ciò che è scienza o meno porta quindi a due conseguenze:

  1. la distinzione è tra razionale e irrazionale, non tra significante o scientifico e non;
  2. la metafisica è razionale e sensata;
  3. la teoria del riferimento, che fondava l’impianto neo positivista, cade sotto i colpi tra l’altro dell‘impossibilità di determinare univocamente significato e riferimento, come abbiamo visto per il Gavagai di Quine.

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1 comment

  1. enricodesimone

    I limiti del linguaggio sono in filosofia non nella scienza che tra l’altro si avvale di formule matematiche

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