Agassi tra metafisica e scienza
Agassi tra metafisica e scienza
Mag 24[ad#Ret Big]
Oggi preparatevi a tre colpi di scena. Il primo è che parliamo di Agassi, non Andrè ma il meno conosciuto Joseph. Joseph Agassi è un filosofo vivente -e questo è il secondo colpo di scena- non tedesco nè greco, ma israeliano (terzo colpo di scena). Il prof. Agassi è stato allievo di Popper e proprio dal suo maestro riprende il tema che ci angustia ormai da parecchi post, il rapporto tra metafisica e scienza.
L’opera di cui parliamo è The Nature of Scientific Problems and Their Roots in Metaphysics, tradotta in italiano con Le radici metafisiche delle teorie scientifiche. Seguendo il discorso iniziato con i paradigmi metafisici di Kuhn, vedremo come anche per Agassi la metafisica ha un ruolo importante nella nascita di una teoria scientifica.
Agassi si pone questo problema filosofico:
che cos’è che decide quali sono i problemi fondamentali per la ricerca scientifica?
e la risposta che si dà è: i problemi metafisici della stessa epoca, ovvero si cercano risultati scientifici a questioni metafisiche .
In particolare, secondo Agassi, le teorie metafisiche sono “visioni sulla natura delle cose” e appartengono al dibattito scientifico come “idee regolative” che forniscono dei quadri per la scienza (frameworks for science): se il quadro si fa troppo stretto, lo si supera, dando luogo al progresso scientifico.
A questo punto emerge un problema, legato al maestro di Agassi, Popper, ovvero che
le dottrine metafisiche non sono criticabili come avviene per le dottrine scientifiche nella concezione della controllabilità di Popper
Agassi propone due soluzioni al problema:
- Ok, le dottrine metafisiche non sono criticabili come le teorie scientifiche, non c’è nessun esperimento che le convalidi o invalidi, ma si può tentare un approccio metodologico simile:
Poniamo di avere due diverse metafisiche, che offrono due diverse interpretazioni dei fatti. Ognuna delle due metafisiche porta a una teoria scientifica, ma una delle due teorie viene invalidata da un esperimento. La metafisica che fonda la teoria scientifica invalida viene così abbandonata a sua volta.
- in secondo luogo, se Popper afferma che si fa ricerca scientifica per controllare ipotesi altamente controllabili, per Agassi la scienza controlla ipotesi metafisicamente rilevanti e quindi poco o per niente controllabili.
In definitiva per Agassi la controllabilità di Popper è un “residuo del pregiudizio positivista” che generalizza mettendo insieme metafisica, superstizione e pseudoscienza: da quest’ultima la metafisica si distingue, per Agassi, perchè la pseudo scienza fa un uso “metodologicamente sconsiderato di istanze confermanti”.
Un esempio di questa visione della metafisica nello sviluppo del pensieri scientifico, secondo Agassi, la darebbe Faraday, che respinge al teoria di Newton partendo dalla propria metafisica.