L’etica di John Rawls: analisi di “Una teoria della giustizia” (5)
L’etica di John Rawls: analisi di “Una teoria della giustizia” (5)
Nov 25
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2.3. La posizione originaria
Come abbiamo già detto, la posizione originaria è del tutto ipotetica, uno stratagemma per far sì che i princìpi accettati giochino il ruolo richiesto. C’è però un problema nel caso in cui le persone nella posizione originaria abbiano obblighi o doveri nei confronti di terzi. Tuttavia, secondo Rawls il problema è risolvibile allorquando ogni persona nella posizione originaria si preoccupi del benessere di qualche membro della generazione successiva. Se per ogni membro della generazione successiva vi è qualcuno che si occupa di lui, vengono curati gli interessi di tutti [35]. C’è da dire, inoltre, che, benché razionali e per quanto bravi possano essere, coloro che si trovano nella posizione originaria non possono essere esentati da discussioni sulla giustizia, poiché questa (strana definizione) è
la virtù di pratiche sociali in cui vi sono interessi in conflitto, o in cui le persone si sentono autorizzate a imporre i propri diritti sugli altri. [36]
Se esistesse una comunità di santi [37], sarebbe, essa sì, esente da discussioni sulla giustizia. Ma la società umana non è una comunità di santi. È, semplicemente, una comunità. E, come tale, rifiuta l’egoismo, che la giustizia come equità interpreta come il punto di non-accordo, la falla nel sistema, il verme nella mela, il granello di polvere che bloccherebbe l’intero ingranaggio. Come tale, vuole stabilire una procedura equa di modo che, qualunque siano i princìpi su cui ci si accorda, saranno giusti. A questo scopo serve situare le parti dietro un “velo di ignoranza”, secondo il quale nessuno conosce il proprio posto nella società, le sue doti, la propria idea di bene, i piani della propria vita, la situazione politica, ecc. La posizione originaria non è “un’assemblea generale” ed è altrettanto impossibile supporre che coloro che ne fanno parte siano dei perfetti altruisti, anche se
sebbene la giustizia come equità inizi col considerare le persone nella posizione originaria come individui […] ciò non rappresenta un ostacolo alla spiegazione dei sentimenti morali di grado più elevato che servono a legare tra loro una comunità di persone. [38]
Per approfondire
Note
[35] Cfr. Ivi, p. 119.
[36] Ivi, p. 120.
[37] Cfr. Ibidem.
[38] Rawls, cit., p. 168.
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