Vangelo secondo Matteo 27
Vangelo secondo Matteo 27
Lug 19
Brano precedente: Vangelo secondo Matteo 26
[1] Sul far del giorno, dunque, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire; [2] e, legatolo, lo condussero via e lo consegnarono a Pilato, il governatore.
[3] Allora Giuda, colui che l’aveva consegnato, vedendo che l’avevano condannato, pentito ritornò i trenta pezzi d’argento ai sommi sacerdoti e agli anziani [4] dicendo: «Ho sbagliato consegnando sangue innocente». Quelli dunque dissero: «Che c’importa? Veditela tu». [5] E, lanciate le monete nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. [6] Dunque i sommi sacerdoti, presi i pezzi d’argento, dissero: «Non è lecito metterli nella cassa delle offerte, poiché è prezzo di sangue». [7] Dunque, presa una decisione in consiglio, comprarono con essi il campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri. [8] Perciò quel campo è stato chiamato Campo di sangue sino ad oggi. [9] Allora s’adempì l’oracolo dato mediante il profeta Geremia che dice:
E presero i trenta pezzi d’argento, il prezzo di colui ch’era stato venduto, com’era stato valutato dai figli d’Israele, [10] e li diedero per il campo del vasaio, come mi ordinò il Signore.
[11] Gesù dunque fu fatto stare di fronte al governatore; e il governatore parlò chiedendogli: «Tu sei il re dei Giudei?». Gesù dunque disse: «Tu lo dici». [12] Ed intanto che era accusato dai sommi sacerdoti e dagli anziani non rispondeva nulla. [13] Allora gli dice Pilato: «Non senti quante cose attestano contro di te?». [14] E non gli rispose neppure una parola, sicché il governatore si meravigliò assai.
[15] Ordunque, ad ogni festa il governatore soleva assolvere per la folla un carcerato, quello che voleva. [16] Dunque, avevano allora un carcerato significativo, chiamato [Gesù] Barabba. [17] Quindi, mentre essi erano in congresso, disse loro Pilato: «Chi volete che vi assolva, [Gesù] Barabba o Gesù, il cosiddetto Cristo?». [18] Sapeva, infatti, che gliel’avevano consegnato per odio.
[19] Dunque, mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie mandò a dirgli: «Nulla vi sia tra te e questo giusto: infatti ho molto patito oggi in sogno a causa sua».
[20] Però i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero le folle a domandare Barabba, dunque a sbarazzarsi di Gesù. [21] In risposta dunque il governatore disse loro: «Chi dei due volete vi assolva?». Essi dunque dissero: «Barabba». [22] Dice loro Pilato: «Che farò quindi di Gesù, il cosiddetto Cristo?». Dicono tutti: «Sia crocifisso». [23] Egli dunque disse: «Ecco, che male ha fatto?». Quelli dunque gridavano prepotentemente le parole: «Sia crocifisso».
[24] Dunque Pilato, visto che non otteneva nulla ma anzi nasceva tumulto, presa dell’acqua si lavò le mani davanti alla folla dicendo: «Sono innocente di questo sangue: vedetevela voi». [25] E in risposta tutto il popolo disse: «Il suo sangue è su noi e sui nostri figli». [26] Allora assolse loro Barabba, mentre Gesù, una volta flagellato, lo consegnò affinché fosse crocifisso.
[27] Allora i soldati del governatore, preso Gesù, condottolo verso il pretorio, convocarono attorno a lui l’intera coorte. [28] E, spogliatolo, gli fecero indossare un manto scarlatto, [29] e, intrecciata una corona di spine, la posero sul suo capo e posero una canna nella sua destra, e inginocchiandosi di fronte a lui lo schernirono dicendo: «Salve, re dei Giudei», [30] e sputandogli addosso gli presero la canna e la battevano sul suo capo. [31] E, quando l’ebbero schernito, lo spogliarono del manto e lo rivestirono delle sue vesti e lo condussero alla crocifissione. [32] Uscendo, dunque, trovarono un uomo cireneo di nome Simone; forzarono costui a prendere la sua croce.
[33] E, giunti ad un luogo detto Golgota, il cui significato è Luogo del Cranio, [34] gli diedero da bere vino mischiato con fiele; e, gustatolo, non volle bere. [35] Dunque, crocifissolo,
si spartirono le sue vesti gettando le sorti,
[36] e, seduti là, lo sorvegliavano. [37] E apposero scritta al di sopra del suo capo la sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
[38] Allora crocifissero con lui due ladri, uno a destra e uno a sinistra. [39] I passanti, dunque, lo ingiuriavano scuotendo il loro capo [40] e dicendo: «Tu che dissolvi il tempio e l’edifichi in tre giorni, salva te stesso, se sei Figlio di Dio, [e] scendi dalla croce». [41] Similmente anche i sommi sacerdoti, schernendolo con gli scribi e gli anziani, dicevano: [42] «Ha salvato altri, non può salvare se stesso; è il re d’Israele, scenda adesso dalla croce e avremo fede in lui.
[43] Ha confidato in Dio, lo affranchi ora se lo gradisce;
ha detto infatti ciò: “Sono Figlio di Dio”». [44] Allo stesso modo, dunque, anche i due ladri crocifissi con lui lo oltraggiavano.
[45] Dunque, dall’ora sesta divenne scuro su tutta le terra sino all’ora nona. [46] Dunque, intorno all’ora nona, Gesù a gran voce urlò le parole:
«Elì, Elì, lemà sabachthani?»,
cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai lasciato?». [47] Dunque, alcuni di quelli che stavano lì, uditolo, dicevano ciò: «Costui chiama Elia». [48] E subito di corsa uno di loro, presa una spugna, riempitala d’aceto e postala intorno a una canna, gli diede da bere. [49] I restanti, dunque, dicevano: «Lascia, vediamo se giunge Elia a salvarlo». [50] Gesù, dunque, dopo aver gridato ancora a gran voce, proiettò lo spirito.
[51] Ed ecco, la cortina del tempio si scisse dall’alto in basso in due e la terra si scosse e le pietre si scissero, [52] e i sepolcri si aprirono e molti corpi dei santi che vi erano giaciuti resuscitarono, [53] e, usciti dai sepolcri dopo la sua resurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.
[54] Dunque, il centurione e quelli che con lui sorvegliavano Gesù, visto il sisma e gli eventi, si spaventarono assai, dicendo: «Veramente Figlio di Dio era costui».
[55] C’erano dunque là molte donne che osservavano da lontano, le quali avevano seguito Gesù dalla Galilea servendolo, [56] tra le quali c’erano Maria la Maddalena e Maria madre di Giacomo e di Giuseppe e la madre dei figli di Zebedeo.
[57] Venuta dunque la sera, giunse un uomo ricco da Arimatea, di nome Giuseppe, che era diventato anch’egli discepolo di Gesù; [58] costui, giunto presso Pilato, domandò il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse dato. [59] E, preso il corpo, Giuseppe lo involse in una sindone pulita [60] e lo pose nel suo nuovo sepolcro, che aveva scavato nella pietra e, fatta rotolare una grande roccia verso la porta del sepolcro, se ne andò. [61] C’erano dunque là Maria la Maddalena e l’altra Maria sedute davanti alla tomba.
[62] L’indomani, dunque, cioè il giorno dopo la Parasceve, conversero i sommi sacerdoti e i farisei presso Pilato [63] dicendo: «Signore, abbiamo rammentato che quell’ingannatore disse, ancora vivente: “Dopo tre giorni risusciterò”. [64] Ordina quindi di assicurare la tomba sino al terzo giorno, non sia mai che i suoi discepoli vadano a rubarlo e dicano al popolo: “È resuscitato dai morti”, e sarà l’inganno estremo, peggiore del primo». [65] Disse loro Pilato: «Avete un corpo di guardia: procedete, assicuratela come prevedete». [66] Quelli dunque, portatisi via da là, assicurarono la tomba sigillando la roccia, oltre che con un corpo di guardia.
La traduzione dal greco è condotta sul testo critico di riferimento: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.
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