Vangelo secondo Matteo 12
Vangelo secondo Matteo 12
Apr 12
Brano precedente: Vangelo secondo Matteo 11
[1] In quel tempo Gesù passò di sabato tra le messi; i suoi discepoli dunque ebbero fame ed iniziarono a strappare delle spighe ed a mangiare. [2] Dunque i farisei, visto ciò, gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli fanno ciò che non è lecito fare di sabato». [3] Egli dunque disse loro: «Non avete letto che cosa fece Davide quando ebbe fame lui e quelli con lui? [4] Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani della presentazione, che non era lecito mangiare né a lui né a quelli con lui bensì ai soli sacerdoti? [5] O non avete letto nella legge che il sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non sono colpevoli? [6] Vi dico dunque che qui c’è qualcosa di maggiore del tempio. [7] Se dunque conosceste che significa: “Voglio misericordia e non sacrificio”, allora non avreste accusato gli innocenti: [8] infatti il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
[9] E, venuto via da là, andò alla loro sinagoga; [10] ed ecco un uomo che aveva la mano secca. E gli chiesero: «È lecito guarire il sabato?», al fine di accusarlo. [11] Egli dunque disse loro: «Chi è tra di voi quell’uomo che ha una pecora e, se questa cade il sabato in un burrone, non l’afferri e la tiri su? [12] Ebbene, quanto differisce in valore un uomo da una pecora! Sicché il sabato è lecito fare del bene». [13] Allora dice all’uomo: «Stendi la tua mano», e la stese e si ricostituì sana come l’altra. [14] Dunque, usciti, i farisei tennero consiglio contro di lui per ucciderlo.
[15] Gesù dunque, venutone a conoscenza, s’allontanò da là. E lo seguirono molti [gruppi], e li guarì tutti [16] ed intimò loro di non renderlo celebre, [17] affinché s’adempisse l’oracolo dato mediante il profeta Isaia:
[18] «Ecco il mio servo che ho scelto, il mio diletto, nel quale si è compiaciuta l’anima mia; porrò il mio spirito su di lui, ed annuncerà la giustizia alle genti. [19] Non altercherà, e nessuno udrà nelle piazze la sua voce. [20] Non frantumerà una canna spezzata e non spegnerà un lucignolo fumante, sinché non spinga alla vittoria la giustizia. [21] E nel suo nome le genti spereranno».
[22] Allora gli fu presentato un indemoniato cieco e muto, e lo guarì, cosicché il muto parlava e vedeva. [23] E tutte le folle erano esterrefatte e dicevano: «Non sarà mica costui il figlio di Davide?». [24] Ma i farisei, saputolo, dissero: «Costui non scaccia i demoni se non in virtù di Belzebùl, capo dei demoni». [25] Ma, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina ed ogni città o casa divisa contro se stessa non si sosterrà. [26] E se Satana scaccia Satana, si è diviso in se stesso; come si sosterrà quindi il suo regno? [27] E se io scaccio i demoni in virtù di Belzebùl, i vostri figli in virtù di chi li scacciano? Per questo essi saranno vostri giudici. [28] Se invece io scaccio i demoni in virtù dello Spirito di Dio, allora vi ha raggiunto il Regno di Dio. [29] Oppure, come potrà qualcuno entrare nella casa del forzuto e rubare la sua roba, se prima non avrà legato il forzuto? Ed allora saccheggerà la sua casa. [30] Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
[31] Per questo vi dico: ogni sbaglio e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. [32] E a chiunque dica una parola contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chiunque la dica contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonato né in questo eone né nel futuro.
[33] O ponete che l’albero sia buono e che il suo frutto sia buono, o ponete che l’albero sia guasto e che il suo frutto sia guasto: dal frutto infatti si conosce l’albero. [34] Genia di vipere, come potete dire parole buone essendo malvagi? Infatti dalla tracimazione del cuore la bocca parla. [35] L’uomo buono dal tesoro buono estrae cose buone, e l’uomo malvagio dal tesoro malvagio estrae cose malvagie. [36] Vi dico dunque che di ogni parola inutile che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio: [37] infatti per effetto delle tue parole sarai giustificato, e per effetto delle tue parole sarai condannato».
[38] Allora si rivolsero a lui alcuni degli scribi e dei farisei dicendo: «Maestro, vorremmo vedere da te un segno». [39] Egli dunque in risposta disse loro: «Una generazione malvagia ed adultera ricerca un segno, e non le sarà dato segno, se non il segno del profeta Giona. [40] Come infatti “Giona è stato nel ventre del pesce tre giorni e tre notti”, così il Figlio dell’uomo sarà nel cuore della terra tre giorni e tre notti. [41] Gli uomini di Ninive risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, giacché si ravvidero all’annuncio di Giona, ed ecco, c’è più che Giona qui. [42] La regina del sud si sveglierà nel giudizio con questa generazione e la condannerà, giacché venne dai confini della terra ad udire la sapienza di Salomone, ed ecco, c’è più che Salomone qui.
[43] Quando dunque lo spirito immondo esce dall’uomo, percorre luoghi senz’acqua cercando riposo e non lo trova. [44] Allora dice: “Ritornerò alla mia dimora, da dove son uscito”; e, arrivato, la trova vuota, spazzata ed adorna. [45] Allora si porta via di là e prende con sé sette altri spiriti più immondi di sé ed entrati vi dimorano; e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così sarà anche per questa generazione malvagia».
[46] Mentre egli stava ancora parlando alle folle, ecco che sua madre e i suoi fratelli stavano all’esterno cercando di parlargli. [47. Qualcuno dunque gli disse: «Ecco che tua madre e i tuoi fratelli stanno all’esterno cercando di parlarti».] [48] Egli dunque, rivolto a colui che gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». [49] E stendendo la sua mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli. [50] Chiunque infatti farà la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi mi è fratello e sorella e madre».
La traduzione dal grecoè condotta sul testo critico di riferimento: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.