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Vangelo secondo Giovanni 6

Vangelo secondo Giovanni 6

Set 28

Brano precedente: Vangelo secondo Giovanni 5

[1] Dopo questi eventi, Gesù se ne andò oltre il mare di Galilea, di Tiberiade. [2] Lo seguiva dunque molta folla, giacché contemplavano i segni che faceva sugl’infermi. [3] Gesù dunque salì sul monte e lì si sedette con i suoi discepoli. [4] Ordunque, era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

[5] Gesù quindi, alzati gli occhi ed avendo contemplato che molta folla veniva a lui, dice a Filippo: «Da dove compreremo pane affinché costoro mangino?». [6] Diceva dunque questo per metterlo alla prova: egli infatti sapeva che cosa stava per fare. [7] Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non bastano perché ciascuno ne riceva un poco». [8] Gli dice uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: [9] «C’è qui un ragazzino che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono questi per così tante persone?». [10] Disse Gesù: «Fate sedere le persone». C’era infatti molta erba in quel luogo. Si sedettero quindi gli uomini, circa cinquemila di numero. [11] Gesù quindi prese i pani e, rese grazie, li diede a coloro che s’erano accomodati e similmente fece coi pesci, quanto volevano. [12] Dunque, come furono sazi, disse ai suoi discepoli: «Raccogluete i frammenti avanzati, affinché non ne vada perso alcuno». [13] Raccolsero quindi e colmarono dodici ceste a partire dai cinque pani d’orzo che erano avanzati a coloro che avevano mangiato. [14] Le persone quindi, avendo visto il segno che aveva fatto, dicevano ciò: «Questi è veramente il profeta che viene nel mondo». [15] Gesù quindi, sapendo che stavano per venire e rapirlo per farlo re, si ritirò daccapo sul monte, egli solo.

[16] Dunque, come fu sera, i suoi discepoli discesero al mare [17] e, montati in barca, andarono oltre il mare, verso Cafarnao. Ed era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. [18] Spirando un gran vento, il mare era agitato. [19] Quindi, quando ebbero remato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare ed avvicinarsi alla barca ed ebbero paura. [20] Egli però disse loro: «Sono io: non abbiate paura». [21] Vollero quindi prenderlo nella barca, e subito la barca pervenne a terra nella posizione verso cui stavano transitando.

[22] L’indomani la folla che era restata oltre il mare vide che là non c’era altra barca che una sola e che Gesù non era salito coi suoi discepoli sulla barca, ma che i suoi discepoli se n’erano andati da soli; [23] altre barche erano venute da Tiberiade vicino al luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. [24] Quando quindi quelli della folla ebbero visto che Gesù non era là, e nemmeno i suoi discepoli, montarono nelle barche ed andarono a Cafarnao a cercare Gesù. [25] E, trovatolo oltre il mare, gli dissero: «Rabbi, quando sei giunto qui?».

[26] Gesù rispose loro e disse: «In verità, in verità vi dico: cercate me non perché avete visto segni, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. [27] Adoperatevi non per il cibo che perisce ma per il cibo che rimane per la vita eterna, che il Figlio dell’uomo vi darà: su di lui, infatti, il Padre ha posto il suo sigillo, Dio». [28] Dissero quindi a lui: «Che dobbiamo fare per operare le opere di Dio?». [29] Rispose Gesù e disse loro: «Questa è l’opera di Dio: che abbiate fede in colui che egli ha inviato».

[30] Gli dissero quindi: «Quindi che segno fai tu, affinché vediamo ed abbiamo fede in te? Che operi? [31] I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: Pane dal cielo diede loro da mangiare». [32] Disse quindi loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero: [33] il pane di Dio infatti è colui che discende dal cielo e dà vita al mondo». [34] Dissero quindi a lui: «Signore, dacci ognora questo pane». [35] Disse loro Gesù: «Io sono il pane della vita: colui che viene a me non avrà più fame e colui che ha fede in me non avrà più sete, mai.

[36] Ma vi ho detto che [mi] avete veduto, eppure non avete fede. [37] Tutto ciò cbe mi dà il Padre verrà a me, e colui che viene a me non lo estrometto, [38] giacché son disceso dal cielo non per fare la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato. [39] Questa dunque è la volontà di colui che mi ha mandato: che non perda tutto ciò che mi è stato dato da lui, ma che lo risusciti [nel]l’ultimo guirno. [40] Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio ed ha fede in lui abbia vita eterna, ed io lo risusciterò [nel]l’ultimo giorno».

[41] Mormoravano quindi i Giudei di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». [42] E divevano: «Non è costui Gesù il figlio di Giuseppe, di cui noi conosciamo il padre e la madre? Come mai adesso dice ciò: “Sono disceso dal cielo”?». [43] Rispose Gesù e disse loro: «Non mormorate tra di voi. [44] Nessuno può venire a me se il Padre che mi ha mandato non lo attira, ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno. [45] È scritto nei profeti: Saranni tutti istruiti da Dio; chiunque ha ascoltato il Padre ed ha imparato viene a me. [46] Giacché nessuno ha veduto il Padre se non colui che è dal Padre: questi ha veduto il Padre. [47] In verità, in verità vi dico: colui che ha fede ha vita eterna. [48] Io sono il pane della vita. [49] I vostri padri mangiarono nel deserto la manna e morirono; [50] questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia poi non muoia. [51] Io sono il pane vivente che è disceso dal cielo; se qualcuno mangia di questo pane vivrà per l’eternità, ed il pane dunque che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

[52] I Giudei quindi discutevano tra di loro dicendo: «Come può costui darci la [sua] carne da mangiare?». [53] Disse quindi loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. [54] Colui che si ciba della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, ed io lo risusciterò all’ultimo giorno. [55] Infatti la mia carne è vero cibo, ed il mio sangue è vera bevanda. [56] Colui che si ciba della mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui. [57] Come il Padre vivente ha inviato me, ed io vivo a causa del Padre, anche colui che si ciba di me vivrà a causa mia. [58] Questo è il pane che è disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri e morirono; colui che si ciba di questo pane vivrà per l’eternità».

[59] Queste parole disse insegnando in sinagoga a Cafarnao.

[60] Indi, molti dei suoi discepoli che l’avevano ascoltato dissero: «Questo discorso è duro: chi può ascoltarlo?». [61] Gesù, sapendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravano di questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? [62] E se contemplaste il Figlio dell’uomo ascendere dove era prima? [63] Lo Spirito è il vivificatore, la carne non giova nulla; le parole che vi ho enunciato sono Spirito e sono vita. [64] Ma ci sono tra di voi alcuni che non han fede». Gesù infatti sapeva dal principio chi erano coloro che non han fede e chi era colui che l’avrebbe tradito. [65] E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me se non gli è dato dal Padre».

[66] Da questo momento molti [dei] suoi discepoli si tirarono indietro e non camminavano più con lui. [67] Disse quindi Gesù ai dodici «Non volete andarvene anche voi?». [68] Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi ce ne andremo? Hai parole di vita eterna. [69] E noi abbiam avuto fede ed abbiam riconosciuto che tu sei il Santo di Dio». [70] Rispose loro Gesù: «Non ho eletto io voi Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo». [71] Parlava dunque di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti, uno dei Dodici, stava per tradirlo.

La traduzione dal greco è condotta sul testo critico di riferimento: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.

Brano seguente: Vangelo secondo Giovanni 7

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