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Vangelo secondo Giovanni 21

Vangelo secondo Giovanni 21

Gen 11

 

 

Brano precedente: Vangelo secondo Giovanni 20

 

[1] Dopo questi avvenimenti si manifestò di nuovo Gesù ai discepoli sul mare di Tiberiade; si manifestò dunque così. [2] Erano assieme Simon Pietro e Tommaso, quello detto Didimo, e Natanaele, quello di Cana di Galilea, ed i figli di Zebedeo ed altri due dei suoi discepoli. [3] Dice loro Simon Pietro: «Me ne vado a pescare». Gli dicono: «Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca, ed in quella notte non pigliarono nulla. [4] Dunque, quando era ormai divenuto mattino presto, Gesù stette sulla riva, tuttavia non sapevano che era Gesù. [5] Dice quindi loro Gesù: «Ragazzi, non avete qualcosa da mangiare?». Gli risposero: «No». [6] Egli dunque disse loro: «Gettate dalla parte destra della barca la rete e troverete». La gettarono quindi; non eran più capaci di tirarla per il numero dei pesci. [7] Dice quindi quel discepolo che Gesù amava a Pietro: «È il Signore». Quindi Simon Pietro, udito che era il Signore, si cinse l’indumento ‒ era infatti nudo ‒ e si gettò nel mare, [8] gli altri discepoli invece andarono col battello ‒ non erano infatti lungi dalla terra se non duecento cubiti ‒ trascinando la rete dei pesci. [9] Quindi, come scesero a terra, videro che c’era della brace e del pesce posatovi sopra e del pane. [10] Dice loro Gesù: «Portate dei pesci che avete pigliato adesso». [11] Salì quindi Simon Pietro e trasse la rete a terra colma di centocinquantatré grandi pesci; pur essendo tanti, non si scisse la rete. [12] Dice loro Gesù: «Venite a far colazione». Nessuno dei discepoli però osava domandargli: «Tu sei…?», sapendo che era il Signore. [13] Gesù s’avanza e prende il pane e lo dà loro, e similmente il pesce. [14] Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli risuscitato dai morti.

[15] Quando quindi ebbero fatto colazione, disse a Simon Pietro Gesù: «Simone di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli disse: «Sì, Signore, tu sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». [16] Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli disse: «Sì, Signore, tu sai che ti amo». Gli disse: «Pastura le mie pecore». [17] Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Si rattristò Pietro giacché gli aveva detto per la terza volta: «Mi ami?», e gli disse: «Signore, tutto tu sai, tu conosci che ti amo». Gli disse [Gesù]: «Pasci le mie pecore. [18] In verità, in verità ti dico: quando eri giovane, ti cingevi da te stesso e ti recavi dove volevi; quando invece invecchierai, tenderai le tue mani ed un altro ti cingerà e ti farà andare dove non vuoi». [19] Questo dunque disse significando con quale morte avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, gli disse: «Seguimi».

[20] Voltatosi, Pietro vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava, che pure era adagiato durante la cena sul suo petto ed aveva detto: «Signore, chi è colui che ti tradisce?». [21] Vistolo, quindi, Pietro disse a Gesù: «Signore, che ne è di lui?». [22] Gli disse Gesù: «Se voglio che rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». [23] Uscì quindi questa diceria tra i fratelli: che quel discepolo non sarebbe morto; Gesù però non gli disse che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, a te che importa?».

[24] Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che le ha scritte, e sappiamo che la sua testimonianza è vera. [25] Ordunque, ci sono anche molte altre cose che Gesù fece; se le si scrivesse ad una ad una, credo che il mondo stesso non avrebbe spazio per i libri scritti.

 

La traduzione dal greco è condotta sul testo critico di riferimento: Novum Testamentum Graece, 28° edizione riveduta, edito da Barbara Aland e altri, © 2012 Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart.

 

 


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