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METAFISICA, LIBRO V, CAPITOLO 1: significati di “necessità”

METAFISICA, LIBRO V, CAPITOLO 1: significati di “necessità”

Feb 07

E’ arrivato il momento di discutere del significato che Aristotele dà al termine “necessità” nel libro Δ della Metafisica.

Il vocabolo “necessità” secondo lo stagirita ha quattro significati principali:

1- In primo luogo è necessario ciò senza di cui non può darsi la sopravvivenza. Infatti la necessità nasce col vivente, è sempre dal nostro punto di vista antropologico che diciamo “è necessario che ogni oggetto lanciato in aria sopra la terra vi ricada attratto dalla forza di gravità” ma il significato primo di necessità è appunto il darsi della nostra prospettiva gnoseologica o meglio di quella che noi consideriamo essere la vita.

In senso esteso, sempre secondo questo primo significato, è necessario anche ciò senza di cui non si produce il bene o ciò senza di cui non si allontana il male. Per quanto riguarda il vivente, come evidenziato da Ross e ricordato da Zanatta, l’anima è la causa in senso assoluto, mentre la respirazione, che è comunque necessaria per la vita, è concausa. L’anima come causa del vivente non deve essere fraintesa col concetto moderno di anima, in quanto assume un significato del tutto peculiare in Aristotele che dedica, fra l’altro, un trattato a questo argomento: il De Anima. E’ inoltre da ricordare un’altra importante distinzione: quella fra necessità assoluta e necessità ipotetica. Poniamo per esempio che la necessità assoluta sia “la salute”, per ottenere la salute dobbiamo utilizzare dei mezzi e poniamo il mezzo in questione sia “l’assunzione del farmaco” (secondo l’esempio di Aristotele). La salute, in questo esempio, è una necessità assoluta, mentre l’assunzione del farmaco è una necessità ipotetica cioè una necessità che si sviluppa nel dover utilizzare dei mezzi intermedi per il raggiungimento del fine ultimo.

2- Il secondo significato di necessario è la “costrizione“, ciò che non si può non fare e che non è scelta deliberata.

3- E’ necessario poi ciò che non può essere fatto in modo diverso. Secondo questa definizione della necessità si conformano tutti gli enti immobili che sono (a) gli enti celesti: cieli e astri; (b) gli enti immobili: motori immobili, enti di ragione, principi e leggi logiche. Nell’ultima categoria citata, quella delle leggi logiche, rientra anche il caso specifico della legge che determina la sussistenza del sillogismo in sé (la quale è enunciata negli Analitici Primi); secondo questa legge, per il fatto di porre alcune cose (condizioni) ne seguono necessariamente delle altre solo per il fatto di sussistere delle prime.

4- L’ultimo significato di necessario è la dimostrazione, infatti la dimostrazione è tale in virtù del suo non essere opinabile, se le dimostrazioni mancassero di questa caratteristica ogni assioma o legge non avrebbe alcun legame con la scienza cui appartiene, impedendo così la conoscenza in toto. Il fatto che la dimostrazione non possa essere se stessa e qualcosa ‘altro, oltre a non violare il principio di non contraddizione, è anche una specificazione del punto “3” è cioè necessaria poiché non può essere diversa.  Non solo, specificazione del principio fondamentale dei sillogismi riportato sempre al punto “3” è la regola del sillogismo dimostrativo (o più semplicemente della “dimostrazione”) cioè: da premesse vere (requisito essenziale della dimostrazione) devono seguire conclusioni vere.

Aristotele quindi prosegue specificando che il senso primo del termine necessario è il terzo elencato ossia: è necessario ciò che non può essere altrimenti.

Inoltre un ente può essere o costretto da altro oppure essere nel suo stato a causa della sua specifica natura. Ciò che è necessario per causa sua e non a causa di altro si dice essere semplice. Questa condizione si verifica propriamente solo per quegli enti i quali, essendo secondo la loro essenza o natura (che è ciò che li costringe ad essere se stessi e non altro), non si compongono con la materia. Se tali enti infatti si componessero con la materia allora sarebbero di fatto dei “composti” e non degli enti semplici poiché, abbiamo visto, semplice è ciò che non è composto ed è necessario. Quindi propriamente semplici e quindi assolutamente necessari sono solo i motori immobili poiché sono pure essenze immateriali, diversamente degli enti di ragione come i “generi” i quali constano sicuramente di essenza (definizione) ma anche di materia intelleggibile.

 

 

 

 


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