Aristotele, Sui problemi
Aristotele, Sui problemi
Giu 06
Alex. Aphr., In Arist. Top., p. 62, 30: or dunque, qualcuno può occuparsi d’indagare sotto quale genere di problemi saranno ricondotti i problemi di questa selezione: a causa di che la pietra detta magnete attira il ferro e qual è la natura delle acque mantiche. Sembra, difatti, che queste indagini non si riconducano sotto nessuna delle disponibili. Oppure, questi problemi non son neanche dialettici, mentre il ragionamento riguarda questi percorsi e le dieresi [: divisioni] perlustrano questi […] p. 63, 11-19: ma vi sono problemi fisici proposti in questo modo, come s’è verbalizzato nello scritto Sui problemi; difatti gli essenti, che sono fisici, dei quali s’ignorano le cause, questi son problemi fisici. Si generano comunque anche pertinentemente ad argomenti fisici problemi dialettici, come per giunta anche pertinentemente ad argomenti etici e logici, ma gli uni sono dialettici perché aventi questa disposizione, gli altri fisici perché aventi quest’altra. E tutti i problemi dialettici sarebbero riconducibili all’indagine in cerca del «che è» e del «se è», che sono due dei quattro che ha evocato iniziando il secondo libro degli Analitici secondi*; difatti «perché è» e «che cos’è» non son problemi dialettici.
* Cfr. An. Po., II, 1, 89 b 23-24: «gli oggetti cercati sono uguali per numero a quanti ci constano. Ne cerchiamo dunque quattro: il che, il perché, se è, che cos’è».
La traduzione del frammento è stata condotta sul testo stabilito da Ross in:
Aristotelis, Fragmenta selecta, recognovit brevique adnotatione critica instruxit W. D. Ross, Oxford, Clarendon Press 1955.