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Aristotele, Appunti

Aristotele, Appunti

Giu 27

 

TESTIMONIANZE

Philop., In Arist. An. Post., p. 233, 32: Alessandro, or dunque, professa che son più logici [: razionali] gli epicheremi procedenti dalle definizioni, che ha usato come primi, giacché, ecco, assume che vi siano definizioni e che è possibile definire le cose, non dimostrando questo giudizio che riguarda l’esservi delle definizioni, come per di più nel secondo degli epicheremi logici [: razionali] assume questo come giudizio legittimato dall’insieme degli argomentatori, ossia che v’è apodissi [: dimostrazione].

 

FRAMMENTI

1

Simpl., In Arist. Cat., p. 64, 18: peraltro perché ‒ professano i proseliti di Lucio ‒ lasciar negletti i connettivi se i vocaboli e questi son semantici? […] pp. 64, 29-65, 10: s’occupano dunque anche di dove saranno ordinate le articolazioni, e per quanto riguarda queste dunque s’allega lo stesso argomento, giacché, ecco, anche queste sono come dei connettivi significanti in aggiunta i generi, dunque il maschile e il femminile, indeterminatamente, giacché, ecco, non manifestano che cos’è; perciò son anche chiamate indefinite da alcuni. D’altronde le apofasi [: i nomi indefiniti], le privazioni e le differenti inclinazioni [: flessioni] dei verbi in che saranno ordinate? Oppure lo stesso Aristotele le ha discriminate negli Appunti; già, ecco che nel Trattato di metodica, negli Appunti e nelle Divisioni e in un altro scritto di appunti intitolato Contro lo stile, che, anche se peraltro ad alcuni non sembra genuino di Aristotele, è comunque di certo di qualcuno di coloro che vengon dalla scuola, in queste indagini, facendo l’aggiunta delle categorie, offrì la proposizione «leggo dunque queste con le loro ptoseis [: flessioni]», oppure congiunse alle inclinazioni [: flessioni], alle apofasi [: ai nomi indefiniti], alle privazioni e alle espressioni indefinite le loro didascalie.

Dexippus, In Aristot. Cat., p. 33, 8-13: d’altronde ‒ professa ‒ le apofasi [: i nomi indefiniti], le privazioni, le espressioni indefinite e le inclinazioni [: flessioni] in quale categoria linguistica si ordineranno? Per quanto riguarda questo, dunque, lo stesso Aristotele insegnò una dottrina migliore negli Appunti, giacché, avendo fatto l’aggiunta delle categorie articolate con le loro ptoseis [: flessioni], ecco che sia alle apofasi [: ai nomi indefiniti] sia alle espressioni indefinite simultaneamente congiunse la loro didascalia, chiamando ptoseis le inclinazioni [: flessioni].

 

La traduzione dal greco è stata condotta sul testo stabilito da Ross in:
Aristotelis, Fragmenta selecta, recognovit brevique adnotatione critica instruxit W. D. Ross, Oxford, Clarendon Press 1955.

 

 


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