La pragma-dialettica (4)
La pragma-dialettica (4)
Mar 02[ad#Ret Big]
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Ultime cinque regole della discussione critica
Mentre le prime cinque regole del decalogo pragma-dialettico si riferiscono principalmente all’inizio o apertura della discussione, le ultime cinque regolamentano per lo più la sua conclusione o chiusura.
(6) Una tesi deve essere riconosciuta come conclusivamente difesa se tale difesa è avvenuta nel rispetto degli enunciati comunemente condivisi: per risolvere una divergenza di opinioni le parti devono avere in comune un minimo di fatti, credenze, norme e valori senza i quali non sarebbe possibile convincere la controparte (Eemeren e Henkemans, 2011). Pertanto se gli argomenti a favore della propria tesi sono costruiti coerentemente con gli enunciati condivisi, l’antagonista deve considerare la tesi conclusivamente difesa. In caso contrario, ossia alla presenza di fallacie come la petitio principii, ossia dell’errore argomentativo che presenta come provato quanto è invece da dimostrare e che dà per scontato ciò che è invece in discussione, la difesa può essere considerata insoddisfacente: un protagonista non deve presentare un enunciato come condiviso quando, in effetti, non lo è;
(7) Una tesi deve essere riconosciuta difesa conclusivamente se tale difesa è avvenuta con argomenti i cui schemi sono comunemente accettati e applicati correttamente: anche se gli enunciati che compongono gli argomenti sono condivisi da entrambe le parti la difesa non può ritenersi riuscita se essi non forniscono un supporto adeguato alla tesi. È fondamentale quindi che la regola n. 7 sia rispettata per evitare fallacie come, ad esempio, la post hoc ergo propter hoc che consiste nel confondere una relazione temporale con una causale (Cattani, 1995);
(8) Gli argomenti impiegati devono essere validi o dimostrati tali esplicitandone una o più premesse inespresse: questa regola ha come obiettivo d’assicurare che i ragionamenti avanzati dal protagonista siano validi: solo se tutte le premesse sono esplicitate è possibile testare tale validità (Eemeren e Grootendorst, 1988).
(9) Il fallimento nel difendere la propria posizione comporta il ritiro della tesi sostenuta mentre il successo della difesa comporta il ritiro dei dubbi da parte dell’antagonista: questa regola permette ai partecipanti alla discussione di stabilire quale sia il risultato della discussione: una disputa è veramente risolta solo se le parti sono d’accordo se il tentativo di difesa da parte del protagonista abbia avuto successo o sia fallito.
(10) Le formulazioni non devono essere né vaghe né ambigue e devono essere interpretate il più accuratamente possibile: una disputa può essere risolta solo se una parte non fraintende quanto detto dalla controparte. I fraintendimenti possono condurre infatti a disaccordi apparenti o a pseudosoluzioni (Eemeren e Grootendorst, 1988).
Bibilografia
- Cattani, A., Discorsi ingannevoli, Edizioni GB, Padova, 1995
- Eemeren, F. H. van, Grootendorst, R., Rationale for a Pragma-Dialectical Perspective, Argumentation, Vol. 2, n. 2 (1988), pp. 271-291
- Eemeren F. H. van, Henkemans, F. S., Il galateo della discussione (orale e scritta), Mimesis. Il quadrato delle opposizioni, Udine-Milano, 2011
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