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Disaccordo e teorie dell’argomentazione (6)

Disaccordo e teorie dell’argomentazione (6)

Mar 15

Articolo precedente: Disaccordo e teorie dell’argomentazione (5)

Willard e il disaccordo come valore in sé

Willard considera la tolleranza del disaccordo fondamentale per la stabilità di una comunità e per la sua apertura al cambiamento (Willard, 1989: p. 11). In contrapposizione con l’impostazione pragma-dialettica, che considera il disaccordo come un problema, e con quella conversazionale, per la quale la conversazione presuppone l’accordo, per Willard, quando si argomenta, la preferenza per l’accordo può essere subordinata a: i propri bisogni di esplorare un problema; la deliberazione su un corso d’azione; salvare la faccia; mantenere il predominio sociale. Il presupposto dell’accordo è inoltre contraddetto e rimpiazzato dal presupposto del dibattito in cui un interlocutore è a favore di una proposta e l’altro contrario a essa (Ivi: p. 43). Il disaccordo non sarebbe quindi uno spiacevole rito di passaggio verso l’armonia, il successo e il progresso, come prospettato dalle concorrenti teorie dell’argomentazione, bensì un valore in sé; infatti, promuovere il consenso sopra il disaccordo significa promuovere la conformità, e con ciò la perdita della propria libertà (Willard, 1986: pp. 145-146).

Tuttavia, il disaccordo, coerentemente con alcuni punti di vista già discussi, è considerato un’incompatibilità di posizioni. Willard sceglie attentamente i termini che impiega: «incompatibilità» è preferito a «mutualmente esclusivo». «Mutualmente esclusivo», infatti, rimanda alla logica formale e si riferisce a una contrapposizione eccessiva che non sempre si manifesta in un disaccordo. Ad esempio quando si dichiara un punto di vista marginalmente migliore di un altro, non necessariamente ci troviamo di fronte a posizioni mutualmente esclusive. «Incompatibile», per contro, include sia i casi di posizioni mutualmente esclusive sia differenze meno drammatiche. Inoltre «posizione» è preferito a «proposizione» poiché il disaccordo non si manifesta interamente in una proposizione. Infatti, spesso, capita di discutere con persone senza essere in grado di capire quale sia l’assunzione, o l’insieme di assunzioni evocate, che rende il disaccordo inevitabile.

Bibliografia

  • Willard, C. A. (1986). Valuing Dissensus. In (a cura di) Eemeren, F. H. van, Grootendorst, R., Blair, A. J. e Willard, C. A., Argumentation. Dordrecht: De Gruyter, 145-158;
  • Willard, C. A. (1989). A Theory of Argumentation. Tuscaloosa: The University of Alabama Press.

Articolo iniziale: Disaccordo e teorie dell’argomentazione (1)


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