L’argomento per etimologia (3)
L’argomento per etimologia (3)
Dic 16[ad#Ret Big]
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Argomento etimologico
L’argomento etimologico è un tipo di ragionamento che consiste nel comprovare una tesi, basandosi sull’etimo di uno dei termini principali che la esprimono. Ciò significa applicare a una parola corrente le conclusioni ottenute ragionando sul suo etimo. Così, per esempio, qualche filosofo afferma che la tecnica è una certa cosa, perché la parola greca techne, da cui deriva ‘tecnica’, indica proprio quella cosa; oppure che la scienza è così-e-cosà, giacché il vocabolo latino scientia, da cui proviene, significa così-e-cosà.
L’argomento per etimologia presuppone che il significato dell’etimo, se differente dal significato del termine attuale, sia il significato “vero” o “reale” della parola corrente. Questo presupposto esprime l’idea che almeno alcuni termini di certe lingue conservino un nucleo essenziale, capace di illuminare in modo autentico gli usi attuali della parola. Così, il discorso etimologico diventa lo strumento privilegiato (non necessariamente l’unico) per chiarire il significato di un termine. Tuttavia, il presupposto può essere messo in discussione, perché veicola un’idea non evidente e per nulla banale.
Qualche difficoltà
Ammettiamo che il “vero” significato di un termine sia il significato del suo etimo. Ebbene, sorge un problema: qual è questo significato originario?
- In primo luogo, spesso la forma più antica di un termine ha molteplici significati. Ad esempio, la parola greca logos, da cui derivano ‘logica’, ‘logo’ e ‘logorrea’, indica la parola, il discorso, la ragione, l’argomento. Sostenere una tesi ricorrendo arbitrariamente a uno di questi significati, perché lo si giudica “quello vero”, è contestabile.
- In secondo luogo, spesso il significato originario di un vocabolo è oscuro, nel senso che la sua origine è ignota o solo presunta. Lo studio etimologico può retrocedere fino a un certo punto, oltre cui, però, non si sa quali forme e significati esistessero. Così, il significato originario di un termine è il più antico significato conosciuto, ma si tratta solo di una fase nel processo dello sviluppo di una parola. Pertanto, ritenere che il significato del primo stadio attestato della parola sia “quello vero” è, di nuovo, criticabile.
Oltre a queste difficoltà tecniche, l’assunto dell’argomento etimologico sembra sottostimare un carattere rilevante dell’argomentazione in quanto forma comunicativa: la sua attualità. Se quando argomentiamo uno dei nostri scopi è comunicare, allora il miglior indicatore del significato di una parola non sarà il suo uso originario, ma il significato adottato “qui e ora” dalla comunità dei parlanti. Il quale significato non è sempre identico, o strettamente correlato, al significato dell’etimo.
Ad esempio, è attestato che il vocabolo ‘persona’ proviene dall’etrusco phersu, che indicava la maschera indossata dagli attori teatrali, poi esteso al personaggio rappresentato e, infine, a chi agisce sulla “scena” del mondo; ma quando i bioeticisti si domandano se l’embrione umano sia una persona, non intendono chiedersi se esso sia una maschera, un personaggio o un attore (in atto o potenziale).
La breve analisi intrapresa indica che l’argomento etimologico è piuttosto fragile o, comunque, che un suo utilizzo efficace richiede l’assunzione di premesse implicite non scontate che, per essere giustificate, esigono l’applicazione di competenze (linguistiche, storiche e dialettiche) non mediocri. Ciononostante, in alcuni casi l’argomento è fallace.
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