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[Incipit] Il motivo dell’origine: questioni di metodo (7)

[Incipit] Il motivo dell’origine: questioni di metodo (7)

Ago 31

 
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7. Metodi di accesso: il piano e la linea

Riprendendo alcuni assi portanti del proprio pensiero, Natoli sviluppa ulteriormente alcune sue precedenti acquisizioni [21]. A suo dire, i metodi da eleggere a vie maestre per l’accesso al mondo dell’origine sono due: ermeneutica e genealogia.

L’ermeneutica e la genealogia, sia che si assumano come categorie del metodo, sia come dimensioni del sapere, nella sostanza, risultano essere variazioni di un motivo classico della filosofia: il motivo dell’origine […] per converso […] <è> anche il luogo in cui ermeneutica e genealogia si rendono complementari come categorie del metodo e forme del sapere (p. 19). Ermeneutica e genealogia sono due forme attraverso cui si attiva la dialettica di senso e significato e viene nuovamente esposto il motivo originario […] Ermeneutica e genealogia hanno a che fare col motivo dell’origine, non solo in quanto modificazioni del sapere filosofico, ma perché, in forza del loro peculiare statuto, alludono, in ogni caso, a un principiare (p. 14).

Ermeneutica e genealogia sono due facce della stessa medaglia. L’ermeneutica, per così dire, traccia le righe del campo di gioco e delimita così i limiti dell’interpretabilità [22]. Al tempo stesso l’ermeneutica però, non potendosi dare che come percorso individuale di interpretazione, è già un’azione di gioco entro quel campo che essa stessa ha definito. La genealogia, per parte sua, racconta del venire ad essere di quel campo, che è poi un campo di forze, e dei movimenti che su di esso si sono andati disputando tra i molteplici possibili, a discapito di ciò che non è stato [23].
 

Note

[21] Cfr. S. Natoli, Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia, Bruno Mondadori, Milano 1996 (1° ed.) ; poi Feltrinelli, Milano, 2010 (2° ed.) e S. Natoli, Ermeneutica e genealogia. Filosofia e metodo in Nietzsche, Heidegger, Foucault, Feltrinelli, Milano, 1980. Cfr. anche B. Aronica, La genealogia come dinamite. Nietzsche, Foucault e Sini, Milano, Albo Versorio, 2011, in particolare il par I.1.5 «Genealogia ed ermeneutica».

[22] «La filosofia è, sin dall’origine, coessenziale all’ermeneutica: hermeneuein attraverso segni “logici” è ciò che caratterizza ogni pensiero filosofico. Nel contempo è ciò che lo delimita e che lo consegna alla sua stessa finitudine» (C. Sini, «Semata: I sentieri dell’Essere», in F. Trabattoni, M. Bergomi (a cura di), Ermeneutica e filosofia antica, Cisalpino, Milano, 2012, p. 19.

[23] La co-implicazione di metodo genealogico ed ermeneutico era già stata messa in luce da P. Ricoeur, Le conflit des interprétations, Paris 1969; trad. it. Il conflitto delle interpretazioni, Jaca Book, Milano 1977; su cui cfr. E. Basso: «Se interpretare significa essere mossi dal “sospetto” concernente la pretesa della coscienza a sapersi quale cominciamento del pensiero, del sapere, allora è precisamente in direzione della genesi di quest’ultima che andrà indirizzata l’indagine filosofica. Ecco allora che in questo senso l’ispirazione genealogica della filosofia viene ad assumere più precisamente i caratteri dell’ermeneutica», s.v. “Genealogia”, in Enciclopedia Filosofica, Bompiani, Milano, 2006, p. 4596.
 
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