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La fisica stoica III. Mondo

La fisica stoica III. Mondo

Mar 09

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Per gli stoici il principio igneo è la ragione seminale (logos spermatikos) dell’intero cosmo perché contiene le ragioni seminali di tutte le parti del mondo e di tutti gli individui, i semi che li generano e a partire dai quali si specificano le diverse funzioni organiche. Lo sviluppo delle ragioni seminali a partire dall’iniziale mescolamento caotico produce individui separati, unici ed irripetibili, nessuno dei quali, al momento della massima maturazione (akme), è identico all’altro.

La nascita del cosmo coincide con la generazione degli elementi, con la loro progressiva differenziazione dalla materia primordiale. Essa, appesantita a causa dell’addensamento, si è anzitutto trasformata in terra, poi si è rarefatta in aria, la quale a sua volta si è inumidita ed è diventata acqua, che infine ha originato il fuoco con una nuova rarefazione. Una volta differenziati gli elementi, anche le singole cose si individuano grazie al concorso di essi.

Mentre però fuoco e aria, fruendo della forza coesiva della sostanza del pneuma, svolgono un ruolo attivo grazie a una tensione interiore permanente, acqua e terra, prive di forza di coesione loro propria, sono passive: queste infatti, secondo Crisippo, più vicine alla natura materiale meramente inerte e passiva, sono tenute legate da fuoco ed aria. Ne viene che fuoco e aria restano coesi in se stessi, rendono coese tanto l’acqua e la terra (essendo più sottili di esse, vi penetrano) quanto le sostanze individuali. Questo stacco fisico tra i quattro elementi è analogo a quello visto in logica tra le quattro categorie, sostanza e qualità da un lato e modo e relazione dall’altro.

Al di sopra della volta delle stelle fisse c’è il fuoco, l’elemento più nobile perché più attivo. Il fuoco infatti penetra ogni cosa, governando la germinazione del seme e sostentando la crescita dell’organismo grazie al calore, assunto in primis dal cibo: gli stoici elaborano il concetto di “caloria”. Se il fuoco permette il movimento autonomo e la trasformazione, le calorie dei cibi danno stabilità strutturale al movimento, mantenendo così l’identità del corpo, il quale muore proprio a causa del raffreddamento, che, facendo perdere efficienza causale, rende passivi di fronte alle ingiurie degli altri corpi.

Ma essendo il mondo stesso un enorme organismo vivo, nessuna sua parte è completamente priva dello pneuma caldo, che riassorbe ogni cosa distruggendola ma a sua volta non subisce nulla, in quanto elemento più attivo esistente. Il calore infuocato sostiene l’intero percorrendolo come una sorta di sangue per l’intera estensione e regolando omeostaticamente le relazioni tra le parti.

Come detto, questo compatto cosmo finito di forma sferica è circondato da uno spazio vuoto infinito: c’è un’unica vita nell’universo.


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