I due aspetti della filosofia
I due aspetti della filosofia
Gen 14[ad#Ret Big]
Nel Simposio platonico, la sacerdotessa Diotima, o meglio Socrate, o forse Platone, o chi per loro, riteneva che la filosofia s’identificasse con Eros, il dio dell’amore; e che Eros, cioè l’amore, ossia il filosofo, quindi Socrate e pure Platone, fosse al tempo stesso povero e ricco, bello e brutto, sapiente e ignorante, mortale e immortale, e così via. Come un indumento reversibile, la filosofia avrebbe due facce, nonostante sia una.
Che c’entra questo con i nostri discorsi? «Un fico secco», potrebbe dire Socrate. Magari avrebbe ragione. Oppure c’entra, nella misura in cui, anche dalle riflessioni che stiamo sviluppando, emerge una certa doppiezza della filosofia. In un senso un po’ diverso da quello esplicitato da Socrate/Platone.
Nel corso della storia, forse in modo più evidente negli ultimi duecento anni, molti filosofi si sono distinti in due schieramenti che, per certi versi, perdurano ancora. Da una parte, alcuni hanno ritenuto che la filosofia fosse più affine alla letteratura, più attenta al proprio sviluppo storico e alle implicazioni esistenziali. Dall’altra, certi hanno reputato che la filosofia tendesse più alla scienza, servendosi della logica e di un linguaggio formale, rigoroso e controllabile. Queste posizioni sono contraddittorie solo in apparenza, perché in realtà esprimono entrambe il volto duplice della filosofia, semplicemente amplificandone un profilo per contrapporlo all’altro.
La filosofia ha due aspetti: uno guarda alle discipline “umanistiche”, l’altro è rivolto alle diverse scienze. Delle prime la filosofia condivide le domande, ma non il modo d’approccio ai problemi. Essa non applica la declamazione come la poesia né la narrazione come la letteratura, non si rivolge alla sfera estetica come l’arte né fa professione di fede come la religione, e nemmeno cerca di persuadere scuotendo le emozioni al pari della retorica. Benché tutte queste pratiche, più o meno, s’interroghino su questioni fondamentali, la filosofia ne diverge per il modo di trovare le risposte.
Dalle scienze la filosofia si distingue perché non affronta i problemi mediante sperimentazione e osservazione, e dalla matematica poiché non formula dimostrazioni. Tuttavia, sebbene priva del rigore del ragionamento dimostrativo e del metodo scientifico, la filosofia non si abbandona al sentimento, all’impressione o all’opinione soggettiva. Queste sono dimensioni importantissime della nostra esistenza ma, in quanto private e difficilmente condivisibili, escluse dal campo intersoggettivo della conoscenza. Al contrario, proprio come le scienze, la filosofia esamina razionalmente i suoi oggetti, ma si distingue dalle scienze perché usa soltanto il ragionamento. E un particolare tipo di ragionamento peraltro, irriducibile alla dimostrazione matematica. Di quale tipo sia, lo scopriremo prossimamente.
Per adesso ci basti costatare che la filosofia ha un doppio volto, perché intraprende la propria attività fra problemi fondamentali e metodo razionale. Dunque somiglia a Giano più che a Eros. Ma a chiunque assomigli, forse Socrate ci ha visto giusto, o Platone, o chi per loro.
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