Temi e protagonisti della filosofia

Filosofia e altri saperi

Filosofia e altri saperi

Feb 11

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Filosofare è argomentare, vale a dire che tutti i filosofi argomentano. Chi non argomenta non fa filosofia: potrà fare appassionante letteratura, oppure commovente poesia, o ancora trascinante retorica – ma non filosofia. Difatti, ricordando la distinzione, antica eppure attualissima, tra filosofo e poeta, nell’introduzione al volume Filosofia analitica (2001) C. Penco sostiene:

Anche il poeta può descrivere possibilità e progettare idee, ma è solo il filosofo a occuparsi della loro valutazione razionale – introducendo e sviluppando argomentazioni pro e contro la loro adozione. Sia il poeta che il filosofo cercano la saggezza; da un filosofo ci si aspetta quel tipo di saggezza che viene dal buon argomentare.

In questo passaggio ritorna quanto abbiamo discusso trattando dell’etimologia di ‘filosofia’. Affermare che il filosofo è chi ama la sapienza non è sufficiente per definire il filosofo, anzi può essere addirittura fuorviante, giacché anche il poeta, il retore e il parroco amano la sapienza, ma non sono filosofi, dato che non supportano il loro sapere argomentando.

Naturalmente, ciò non comporta che la filosofia sia una forma di conoscenza superiore alla letteratura, alla retorica, o alle credenze della nonna; significa solo che è una forma diversa di conoscenza, poiché non si affida alla carica emotiva, alla tradizione, alla fede o al buon senso, ma alla razionalità. Sotto questo aspetto, la filosofia somiglia più alle varie scienze naturali o sociali: proprio come il chimico, il linguista o l’archeologo, anche il filosofo ingaggia i problemi in modo razionale. Al pari di matematici e scienziati, il suo strumento è la logica.

D’altro canto, non tutti coloro che argomentano sono filosofi. Un avvocato argomenta per provare davanti al giudice l’innocenza del suo assistito, ma questa non è filosofia. Il tifoso seduto al bar espone argomenti per convincere che la sua squadra merita la serie A, ma ancora non fa filosofia. Il coniuge infedele colto a tradire, se pronto di ragionamento o previdente, avrà un’argomentazione per scagionarsi, ma non sarà filosofo. Tanti argomentano per varie ragioni; solo alcuni di questi filosofano.

A questo punto, immagino che nei nostri pensieri si siano affollate un sacco di domande: che cos’è l’argomentazione, così necessaria per filosofare? Che cosa la distingue da altre forme di razionalità? A che cosa serve, e quando serve? Vanno tutte bene, le argomentazioni, oppure ce ne sono di “buone” e altre di “cattive”? E come discernerle?

Con un po’ di pazienza ci accosteremo anche a questi interrogativi. Prima, però, vorrei concludere il percorso iniziato, anzitutto esplicitando come si rapporta la filosofia sia verso se stessa, sia verso altre forme di conoscenza. In particolare, vedremo che tipo di relazione intercorre tra la filosofia e la storia della filosofia. Quindi vorrei avanzare alcune possibili obiezioni all’intero ragionamento che abbiamo sviluppato, alle quali tentare di fornire repliche accettabili. Infine, cercheremo di capire in generale se valga la pena fare filosofia, e perché.

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