Temi e protagonisti della filosofia

La filosofia politica di Gilles Deleuze (16)

La filosofia politica di Gilles Deleuze (16)

Ott 04

 

 

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16. Linee segmentate, linee molecolari/flessibili, linee di fuga

Mancano ancora dei punti sul problema della segmentazione: se tutto è segmentato, cioè diviso, come si collegano i vari segmenti? Come avviene il passaggio? È proprio il molecolare che spiega il passaggio, il molecolare che è coestensivo a tutto il campo sociale. Ad esempio un ufficio è tutto segmentato con varie scrivanie [72], computer, ecc… Tutti questi segmenti sono attraversati da flussi, Deleuze e Guattari parlano di flusso di quanta. Quando si parla di società del controllo ci si riferisce ad una società che ha lo scopo dell’identificazione: questo è il piano del molare. Le telecamere di sorveglianza, i Big Data, i satelliti, tutti rimandano ad un processo di soggettivazione, la costruzione di un soggetto-unità. Il piano dei quanta molecolari, al contrario, è il piano di ciò che fugge, di ciò che non può essere controllato [73]. Se tutto il piano della segmentazione rigida è binario, quello dei flussi invece si struttura come molteplicità. Ora si può capire ancora meglio quella distinzione che fanno Deleuze e Guattari nell’introduzione di Mille piani: radice e rizoma, due modelli opposti. La radice è binaria, molare, un segmento rigido. Il rizoma è il flusso, questi flussi di eterogeneità che si connettono, che sono congiunti. Per esempio possiamo immaginarci una serie di segmenti flessibili come la merce, il denaro, i profitti, i salari, il lavoro; tutti questi segmenti stanno per dei flussi: flusso di merci, flusso di denaro, flusso di lavoro. Il capitalismo funziona grazie ad una connessione di flussi e ad un’ingegneria del desiderio, a flussi congiunti tra segmenti rigidi (domanda/offerta).

Considero Frédéric Lordon un autore molto valido per capire questi temi. Lordon è un economista francese che si definisce spinozista. Nel libro Capitalismo, desiderio e servitù, Lordon descrive perfettamente questa ingegneria nel desiderio. La divisione del lavoro e tutto il capitalismo funzionano con un sistema di fissazione degli oggetti del desiderio. Nuda vita e il denaro è uno dei capitoli più pregnanti del libro. Il problema è quello del proletariato che, come dice Marx, non ha nulla se non il proprio lavoro da vendere (nuda vita); questa forza-lavoro ha un valore e questo valore corrisponde al tempo necessario per il lavoro dell’operaio, pagato in salario (denaro). Perché tutto questo accada, si devono creare le condizioni che facciano sì che ci siano delle persone che non hanno più niente: il problema dell’accumulazione originaria in Marx. Il capitalismo è un sistema monetario; la stessa teoria di Marx, come dice un certo Bellofiore [74], è una teoria monetaria. Questo significa che tutto è espresso in moneta, tutto ha un prezzo. Dire che tutto ha un prezzo vuol dire che tutto diventa merce. Il denaro è l’unica chiave d’accesso alle merci, ma la chiave d’accesso al denaro è il lavoro. Tutti questi flussi sono congiunti perché sono segnati da passaggi obbligati: il proletariato desidera comprare merci per sostentarsi, ma se desidera le merci non può che comprarle e quindi ha per forza di cose bisogno di soldi, ma l’unico modo che ha l’operaio di guadagnare i soldi è il lavoro e perciò desidera lavorare, anche se il lavoro è sfruttato. Sotto tutte queste segmentazioni, merce, denaro, lavoro, può scorrere un flusso di quanta e una sola linea di fuga può essere tracciata, una linea che confonde tutti i codici e che porta la deterritorializzazione al suo limite estremo. Le merci sono monetizzate, il denaro è una merce, il lavoro è una merce scambiata per denaro che misura il lavoro esprimendo la misura nel salario.

Il molecolare va identificato come il piano dei divenire, come i divenire-animale di cui ho già parlato. Il molecolare come flusso dei quanta è il virtuale, cioè questo mondo sotteso al mondo attuale puramente oggetto dei sensi. Tutto questo va collegato al fatto, già accennato, che la realtà, in questa concezione ‒ cioè in quella di Deleuze, ma ciò vale anche per Bergson e Lacan ‒ non finisce con quello che percepiamo con i sensi. Si potrebbe dire che il virtuale è l’interiore, che l’attuale è l’esteriorità. Il virtuale potrebbe essere tutto quel mondo di sensazioni, le quantità intensive, la memoria, ma anche tutto quello che si trova dietro di noi, quello che noi in questo momento non vediamo, ad esempio pianeti lontanissimi; dalla nostra prospettiva queste cose sono virtuali perché possono comunque essere oggetto dei sensi di altre persone. Tutto il mondo dell’economia è attraversato dal virtuale, ci dice lo stesso Karl Marx; il caso più evidente è quello della merce, che non può essere ridotta al mero oggetto fisico perché il feticismo della merce nasconde il lavoro alienato e la fa apparire dotata di vita propria.

 

Note

[72] Kafka qui per Deleuze e Guattari è l’autore che meglio spiega la molecolarità che si nasconde nel mondo della burocrazia.

[73] Si pensi al caso Snowden: un’organizzazione, la NSA, detiene i dati di tantissimi cittadini americani e non solo; l’NSA esercita un controllo su una grande massa di popolazione, perché una volta che sei soggettivato-identificato sei un possibile bersaglio. Questo è il piano del molare per Deleuze. Internet, tuttavia, oltre ad essere una raccolta di dati (noi lasciamo tracce e tutto questo finisce nelle mani di chi controlla internet), rappresenta anche una grande fuga di informazioni difficilmente controllabili: il molecolare. Snowden e la sua fuga di informazioni sono un molecolare. Deleuze ha sempre negato che potesse esistere un governo segreto capace di controllare ogni cosa: questo non può essere perché secondo Deleuze il molecolare è incontrollabile, quindi sempre qualcosa fugge anche se si tenta continuamente di riterritorializzare. Per questo Deleuze pensava come soluzione una fuga infinita, la deterritorializzazione assoluta.

[74] Si veda il testo La teoria marxiana del valore come teoria macromonetaria dello sfruttamento: una rassegna ragionata della letteratura.

 

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