La filosofia politica di Gilles Deleuze (12)
La filosofia politica di Gilles Deleuze (12)
Set 24
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12. Sessualità ed economia
Psicanalisi e familiarismo: questo è il titolo del secondo capitolo de L’Anti-Edipo; esso contesta il tentativo di relegare la sessualità alla sfera del privato, della famiglia. La sessualità è diventata lo sporco segretuccio [60]. Il mondo sessuale più lo si reprime, più non fa che esplodere: si pensi alla società vittoriana e alle sue contraddizioni. Foucault descrive, nei suoi scritti sulla sessualità come La volontà di sapere, la società vittoriana e parla, per esempio, di come erano fatte le scuole, di questa ossessiva separazione dei maschi dalle femmine: aule diverse, cortili diversi e così via. E pensare che non è un mondo poi privo di sessualità l’Ottocento! Per rendersene conto basta guardare la sezione Prostituzione e gioco dei Passages di Walter Benjamin: tutto questo mondo di prostitute che viene nascosto, un universo di relazioni che esteriormente non devono apparire. Oltretutto i Passages di Benjamin sono un bel libro per capire davvero in che senso il termine “feticismo” di Marx riferito alle merci abbia anche un significato sessuale: esso si dimostra perfetto per cogliere lo scorrere della libido nel mondo delle merci. Deleuze e Guattari sostengono che la sessualità è ovunque:
In realtà, la sessualità è ovunque: nel modo in cui la burocrazia accarezza i suoi incartamenti, un giudice amministra la giustizia, un uomo d’affari fa scorrere il suo denaro, la borghesia incula il proletariato, ecc. [61]
Il tema della sessualità passa ben presto dalla psicoanalisi all’economia. Esiste un parallelismo tra la trasformazione della sessualità in pura produzione e filiazione, segregata nel territorio-famiglia e il denaro stesso che, secondo l’immagine di Marx, figlia. Il denaro che figlia riguarderebbe il problema del profitto, del denaro che fugge e che viene riterritorializzato come profitto. La riterritorializzazione avviene in questo modo: una parte del denaro circolante è sottratta alla circolazione da parte del capitalista. Il denaro che circola è denaro che fugge (il flusso del denaro); nel profitto il capitalista sottrae più denaro di quanto ne metta in circolo.
Oltre a tutto questo andrebbe rintracciato in Foucault un suo studio sull’interesse da parte dell’economia di controllare la sessualità della popolazione; ad esempio nel testo di Autieri (Governo e capitale) sono scritte delle cose interessanti in proposito. Gli economisti si accorgono che esiste una certa relazione tra la popolazione e la ricchezza, Autieri cita Quesnay, ma ci sono diversi altri economisti come Ricardo e soprattutto Malthus che si interessano di quel tema. Ci si è resi conto che quando migliorano le condizioni di vita, la popolazione tende a crescere, ma questo nel lungo periodo tende a far tornare tutto nella condizione precedente. Per esempio in una società più ricca l’offerta di lavoro potrebbe o compensare la domanda o magari essere anche eccedente, in quel caso però, migliorando le condizioni di vita, aumenta la popolazione, quindi torna ad aumentare la domanda e il mercato torna saturo. Oppure se i beni alimentari sono più che sufficienti perché la società diventa più ricca, quando aumenta la popolazione, se questa supera una certa soglia, prima le condizioni peggiorano e poi la popolazione muore di carestia nel caso in cui le risorse non siano più sufficienti per la popolazione in più. La popolazione cresce in progressione geometrica e le risorse in progressione aritmetica, questo è il discorso di Malthus. Se si tratta di non far crescere troppo la popolazione, allora si deve controllare la sessualità: il problema sono i figli che nascono e che fanno aumentare la popolazione. Un altro spunto su questo tema lo si trova nel caso dei rendimenti decrescenti di Ricardo. Ricardo osserva che aumentando la popolazione e il bisogno di produzione di alimenti, dato che esiste un limite allo sfruttamento di una terra fertile, si comincerà mano a mano a coltivare le terre meno fertili, cioè terre meno produttive, terre che producono meno beni di sussistenza. Si legga per esempio cosa scrive Ricardo nei Principi dell’economia e dell’imposta:
È una verità indubbia che il conforto e il benessere dei poveri non possono essere stabilmente assicurati senza qualche attenzione da parte loro o qualche sforzo da parte del legislatore per regolare la loro riproduzione e per rendere meno frequenti fra di loro matrimoni precoci e imprevidenti. [62]
Non che Ricardo si interessasse del “benessere dei poveri”: questo interesse in realtà va sempre messo in relazione al problema della ricchezza della nazione. Chiaramente il voler regolare i matrimoni ha come scopo quello di controllare la sessualità (riproduzione) dei ceti più bassi, quindi anche controllare la crescita della popolazione nella misura in cui questo fattore ha un’influenza sulla ricchezza della nazione.
Note
[60] Non si dimentichi mai che, come ha dimostrato Foucault, l’Edipo è un fatto storicamente determinato. Esso ha un suo senso solo in un certo tipo di famiglia chiusa che è il modello della famiglia borghese, in particolare dell’Ottocento. Parlo proprio del modello che aveva in mente Freud: infatti i suoi clienti erano tutti di estrazione borghese. La critica di Deleuze va letta come rivolta a quel particolare modello di famiglia; non è fatta per demolire la famiglia, ma per pensarne una aperta, aperta al sociale.
[61] Gilles Deleuze, Félix Guattari, L’anti-Edipo, Einaudi, Torino 2010, p. 333.
[62] David Ricardo, Principi di economia politica e dell’imposta, Utet, Torino 2006, p. 258.
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