Temi e protagonisti della filosofia

Gli atti sociali in Edith Stein (1)

Gli atti sociali in Edith Stein (1)

Dic 27

Oggi pubblichiamo il primo articolo di Marco Cirillo, laureato in Filosofia all’Università di Napoli “L’Orientale” e diplomato in counseling filosofico. Marco inizia la sua collaborazione con Filosofia Blog occupandosi di atti sociali nella filosofia steiniana. Ringraziandolo per il contributo, gli diamo il benvenuto tra i collaboratori del blog.

 

“È singolare come proprio ciò che isola totalmente l’uomo – e questo fa la libertà – lo lega, allo stesso tempo, indissolubilmente a tutti gli altri e fonda una vera comunità unita dal medesimo destino”.
(La struttura ontica della persona)

Il presente studio intende offrire un contributo all’indagine storico-filosofica circa il tema dell’ontologia sociale, con particolare riferimento alle acquisizioni di Edith Stein, esponente di rilievo della scuola fenomenologica tedesca. In particolare si analizzerà la sua trattazione degli atti sociali, contenuta nella trilogia composta da Il problema dell’empatia [1], tesi di dottorato discussa nel 1916 e pubblicata l’anno seguente; Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica [2], formato da due lunghi saggi pubblicati nel 1922, e Una ricerca sullo Stato [3], del 1925. In questi tre lavori, con i quali la Stein comincia la sua produzione filosofica, il tema degli atti sociali è individuato a partire dall’analisi dell’intersoggettività; la loro nozione richiama direttamente quella di Reinach contenuta nell’opera I fondamenti a priori del diritto civile [4], ma è qui inserita in un contesto differente dalla sua indagine del diritto puro, e porta, come si tenterà di evidenziare, a conclusioni originali e interessanti.

L’opera filosofica di Adolf Reinach aveva lasciato alcuni punti irrisolti per quanto riguarda la sua applicazione del metodo fenomenologico all’ambito del sociale, oggetto principale dei suoi interessi speculativi. In particolare se ne possono segnalare schematicamente tre:

  • identità del riferimento dei pronomi personali;
  • rapporto mente-corpo;
  • ruolo dell’intersoggettività nella costituzione del mondo fisico. [5]

Essendo impossibile in questa sede soffermarsi su ognuno di questi tre aspetti, bisogna limitarsi a considerare i loro tratti comuni, costituiti innanzitutto da una difficoltà nel conciliare alcune delle intuizioni fondamentali di Husserl contenute nelle Ricerche logiche [6] con quelle espresse nelle Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica [7]; in esse infatti i suoi discepoli vedevano il maestro rinnegare il suo realismo iniziale in nome di un idealismo trascendentale. In secondo luogo vi è una chiara necessità, probabilmente non avvertita come tale da Reinach, di fondare gli atti sociali su una realtà ad essi precedente, ovvero la socialità stessa, come dimensione intersoggettiva che consente la loro efficacia normativa (il fatto di istituire una norma). Si tratta dunque di capire, per dirla con le parole di Jocelyn Benoist, «che cosa rende gli atti sociali “sociali”» [8].

 

Note:

[1] Edith Stein, Zum Problem der Einfuhlung trad. it. a cura di E. ed E. Costantini, Il problema dell’empatia, Studium, Roma 19982.

[2] Edith Stein, Beitrage zur philosophischen Begrundung der Psychologie und der Geisteswissenschaften; trad. it. A cura di A. M. Pezzella, Psicologia e scienze dello spirito. Contributi per una fondazione filosofica, Città Nuova, Roma 19992.

[3] Edith Stein, Eine Untersuchung uber den Staat, trad. it. a cura di A. Ales Bello, Una ricerca sullo Stato, Città Nuova, Roma 19992.

[4] Adolf Reinach, Die apriorischen Grundlagen des bürgerlichen Recht, trad. it. a cura di D. Falcioni, I fondamenti a priori del diritto civile, Giuffrè, Milano 1990.

[5] Per una esposizione approfondita di questi aspetti problematici si rimanda a Alasdair MacIntyre, Edith Stein. A philosophical Prologue, trad. it. a cura di M. D’Avenia, Edith Stein. Un prologo filosofico, Edusc, Roma 2010, pp. 130-134.

[6] Edmund Husserl, Logische Untersuchungen, trad. it. a cura di G. Piana, Ricerche logiche, Il Saggiatore, Milano 1988.

[7] Edmund Husserl Ideen zu einer reinen Phänomenologie und einer phäenomenologischen Philosophie, trad. it. a cura di V. Costa e E. Franzini, Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica, Einaudi, Torino 2002.

[8] Jocelyn Benoist, Che cosa rende gli “atti sociali” “sociali”? Osservazioni sul realismo sociale di Adolf Reinach, in Biblioteca husserliana. Rivista di Fenomenologia, URL: www.biblioteca-husserliana.com/, p. 10.

 

Articolo successivo: Gli atti sociali in Edith Stein (2)

 

 


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