Temi e protagonisti della filosofia

Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (1)

Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (1)

Feb 27

 

 

Byung-Chul Han è nato nella Corea del Sud a Seul nel 1959, ha studiato metallurgia in Corea, successivamente filosofia a Friburgo e a Monaco. Attualmente insegna Scienza della cultura all’Università di Berlino. Questo filosofo, assieme a Kitaro Nishida, Hijame Tanabe, Kiyoshi Miki e diversi altri [1], molti dei quali giapponesi, rappresenta a suo modo uno dei filosofi del futuro. La filosofia occidentale ha smesso già da tempo di essere semplicemente europea o europea e araba: “occidentale” non può più avere un senso geografico, deve averlo piuttosto di metodo. La filosofia occidentale rispetto a quella orientale ha un metodo basato sull’analisi concettuale, la critica del pensiero, la dimostrazione logica; se questi metodi vengono poi adottati anche da pensatori giapponesi o coreani ha poco senso che “occidentale” continui ad avere un significato geografico. Quello che rimane curioso è che questi filosofi portano con sé una grande fetta di tradizione di filosofia orientale: ad esempio Kitaro Nishida non fa riferimento solo a filosofi occidentali come Hume e Bergson, ma anche all’I-Ching e al buddhismo Zen, ed il nostro Byung-Chul Han, oltre a scrivere opere su Hegel ed Heidegger, ne scrive anch’egli sul buddhismo Zen [2] . Per questo motivo sarà sempre più difficile distinguere la filosofia occidentale da quella orientale, in quanto si troveranno spesso mescolate. Byung-Chul Han va inserito, secondo me, in questa serie di filosofi provenienti dall’oriente che si interessano alla filosofia occidentale, con la differenza che egli è effettivamente andato ad insegnare e a vivere in occidente. Han deve essere collocato anche in un altro panorama: quello della Germania attuale. Han rappresenta una delle personalità di spicco del panorama tedesco e uno dei filosofi più promettenti in Germania. In Germania ora sono davvero pochi i filosofi degni di nota: oltre a Han si possono citare Peter Sloterdijk, Richard David Precht, Jürgen Habermas, Markus Gabriel [3]. Ciò che mi propongo di redigere ora è una presentazione del pensiero di Han che cerchi di sviscerare la sua filosofia in base ai temi affrontati. Vorrei, poi, tentare di collocarlo in un luogo preciso della storia della filosofia quale filosofo di un’ermeneutica narrativa e pensatore foucaultiano e deleuziano, nel senso che pensa a partire da questi autori.

 

Note

[1] Kitaro Nishida e Hijame Tanabe fanno parte di quella che viene denominata la “scuola di Kyoto”. Kyoshi Miki e Hijame Tanabe sono accomunati dall’interesse per un filosofo come Heidegger, Kyoshi Miki in particolare ha studiato questo filosofo recandosi appositamente in Germania.

[2] Mi riferisco al libro Philosophie des Zen-Buddhismus, edito da Reclam.

[3] Il più giovane tra questi è Markus Gabriel, amico tedesco di Maurizio Ferraris e sostenitore del nuovo realismo. A parte Precht, scrittore di romanzi e libri filosofici, gli altri due sono filosofi storici della Germania, affermatisi da tempo. Habermas è stato assistente di Adorno, dapprincipio ha fatto parte della scuola di Francoforte e poi si è distaccato da questa per costruire una filosofia della comunicazione o un pensiero per un agire comunicativo che contrappone alla ragione strumentale di Adorno una ragione comunicativa. Sloterdijk, divenuto famoso per il libro Critica della ragion cinica, fa parte dei filosofi del postmodernismo in polemica con il totalitarismo della vecchia metafisica occidentale. Sloterdijk è un caso particolare perché è stato allievo del maestro orientale Osho, per cui abbiamo qui un esempio contrario rispetto a quello dei vari pensatori giapponesi che citavo prima: un filosofo occidentale, tedesco, che si interessa del pensiero orientale.

 

Articolo seguente: Byung-Chul Han: interprete dei nostri tempi (2)

 

 


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