Una poesia liturgica greca di Natale
Una poesia liturgica greca di Natale
Dic 25Magnifica, mia alma, la più illustre
ed onoranda impresa di lassù.
Magnifica, mia alma, il Divo nato
da Vergin nella carne.
Magnifica, mia alma, quel sovrano
nato dentro alla stalla.
Magnifica, mia alma, quell’Iddio
dai Magi venerato.
Magnifica, mia alma, quel ch’ai Magi
dall’astro fu svelato.
Magnifica, mia alma, quella casta
Vergin c’ha generato Cristo, il re.
Magi e pastori venner a adorare
Cristo, nella città di Bethleem nato.
La Vergine quest’oggi il Domno dentro
la stalla partorisce.
È il Domino, qual putto, partorito
oggi da madre vergine.
I pastori oggi vedon, stretto in fasce,
giacente nella stalla, il Salvatore.
Il Domno è oggi stretto in stracci, come
un putto, l’intangibile.
La creazion oggi tutta esulta e gode
ché da vergin fanciulla nacque Cristo.
Le potenze celesti al mondo svelano
ch’è nato il Salvator, Signor e Domino.
Magnifica, mia alma, la possanza
della trina Deità e indivisibile.
Magnifica, mia alma, chi ci assolse
dalla maledizione.
Molto bella la poesia pubblicata. Mi sono sentito in sintonia. Ho interpretato 7 volte San Giuseppe in un’antica recita di Natale(Oberufer: La nascita) e questa poesia mi ricorda l’atmosfera che ho vissuto.
P.S.
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Buona giornata.
Caro Massimo,
sono contento che la poesia, nonostante le mie modeste capacotà traduttorie, comunque piaccia.