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Testimonianze filosofiche su Anassagora (4)

Testimonianze filosofiche su Anassagora (4)

Set 09

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Diels-Kranz 59 A 42

Hyppolitus, Refutatio omnium haeresium, I 8: (1) Dopo costui [Anassimene] viene Anassagora di Egesibulo, clazomenio. Costui affermò che principio del tutto son intelletto e materia: l’intelletto principio agente, la materia invece principio diveniente [ephē tēn tou pantos arkhēn noun kai hulēn, ton men noun poiounta, tēn de hulēn ginomenēn]. Essendo infatti tutte le cose insieme, il principio, intervenuto, le dispose in ordine [ontōn gar pantōn homou, nous epelthōn diekosmēse]. Dice dunque che esistono infiniti principi materiali e anche quelli minori di essi son infiniti [tas d’ hulikas arkhas apeirous huparkhein kai tas smikrotera autōn apeira legei] [cfr. DK 59 B 1]. (2) Tutte le cose dunque partecipano del movimento, essendo mosse dall’intelletto, e le simili convergono [kinēseōs de metekhein ta panta hupo tou nou kinoumena sunelthein te kai homoia]. E le cose contenute nel cielo sono state ordinate dal movimento circolare [kai ta men kata ton ouranon kekosmēsthai hupo tēs enkukliou kinēseōs]; quindi sul mezzo [epi to meson] convergettero il fitto ed umido e l’oscuro [to skoteinon] e freddo e tutte le cose gravi [panta ta barea], dalle quali, dopo che si compattarono, la terra assunse consistenza [ex hōn pagentōn tēn gēn hupostēnai]; invece le opposte a queste [ta d’ antikeimena toutois] (il caldo e lo splendente ed il secco ed il leggero) furon orientate [hormēsai] verso [eis] la propaggine alta dell’etere. (3) La terra dunque è di forma piatta [tō(i) skhēmati plateia] e rimane a mezz’aria per la magnitudine e perché il vuoto non è [dia to mē einai kenon] e perché l’aria, essendo resistentissima [iskhurotaton], porta la terra appoggiata sopra. (4) Dunque, dei liquidi sulla terra il mare si sostanzia delle acque insite in essa, <dalle quali>, dopo che son evaporate, son nati così i sedimenti, e dei fiumi che vi confluiscono; (5) i fiumi invece ricevono sostentamento sia dalle piogge sia dalle acque che son nella terra. Essa infatti è cava ed ha acqua nelle cavità. Il Nilo invece aumenta d’estate per le nevi nelle regioni antartiche defluenti verso di esso. (6) Sole, dunque, e luna e tutti gli altri astri sono pietre infuocate trascinate intorno dalla rotazione dell’etere. Vi sono dunque, al disotto degli astri, alcuni corpi che ruotano con sole e luna, per noi invisibili. (7) Non si ha dunque percezione del calore degli astri perché è grande la distanza dalla terra; comunque non sono caldi come il sole perché occupano una regione più fredda. La luna dunque è più in basso del sole, più vicina a noi. (8) Il sole dunque supera in magnitudine il Peloponneso. La luna dunque non ha luce propria, ma la riceve dal sole. La rivoluzione degli astri dunque avviene sotto la terra. (9) C’è dunque eclisse di luna quando la terra si frappone, talvolta invece anche sotto l’azione dei corpi al disotto della luna, invece c’è eclisse di sole quando nei noviluni la luna si frappone. Invertono dunque il loro corso sia il sole sia la luna perché son respinti dall’aria. La luna dunque lo inverte spesso perché non può vincere il freddo. (10) Costui determinò per primo soluzioni per quel che riguarda i problemi delle eclissi e delle illuminazioni. Affermò dunque che la luna è come la terra e che in essa hanno posto pianure ed avvallamenti. La via lattea dunque è una rifrazione della luce degli astri delle regioni non illuminate dal sole. Gli astri vaganti dunque come scintille sprizzano per effetto del movimento dell’asse. (11) I venti dunque si generano perché l’aria è rarefatta dal sole e le parti infiammate si spostano verso il polo e ne son respinte. Tuoni dunque e fulmini si generano dal caldo che cade nelle nubi. (12) I sismi dunque si generano quando l’aria dall’alto cade in quella sottoterra: questa infatti è sollecitata e la terra, essendovi appoggiata, sotto l’azione di essa sussulta. Gli animali dunque dapprincipio si generarono nell’umido, dopodiché l’uno dall’altro; e si generano maschi quando lo sperma secreto dalle parti destre s’incolla alle parti destre della matrice, le femmine invece quando avviene l’opposto. (13) Costui fiorì… < e morì > il primo anno dell’ottantottesima olimpiade [428], nel qual tempo dicono che nacque anche Platone. Dicono anche che costui fosse capace di conoscenze profetiche [prognōstikon gegonenai].

 

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