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Porfirio, In merito a Giuliano il caldeo (2)

Porfirio, In merito a Giuliano il caldeo (2)

Apr 01

Articolo precedente: Porfirio, In merito a Giuliano il caldeo (1)

Giovanni Lido, Sui mesi, 110, 18-25: Ebbene, Porfirio nel commentario agli oracoli ritiene che sia colui che è al di là in modo diadico, ossia il demiurgo dell’intero universo, ad essere onorato dai Giudei; nella sua teologia il caldeo lo legge come colui che è secondo a partire da colui che è al di là in modo semplice, ossia il bene. Ebbene, i proseliti di Giamblico, Siriano e Proclo sostengono che questi è demiurgo del cosmo sensibile, chiamandolo dio dei quattro elementi.

Giovanni Lido, Sui mesi, 159, 5-8: Il divino numero dell’enneade è riempito dalle tre triadi e, giacché è considerato dalla filosofia caldaica l’acme della teologia, come professa Porfirio, salva.

Damascio, Sui principii, I 86, 2-15: Dunque, dopo questi argomenti, approcciamo quello che ispeziona se vi siano due principi precedenti alla prima triade o uno totalmente ineffabile e non assimilabile all’ordine di questa triade, come sostenne il maestro Giamblico nel ventottesimo libro della perfettissima Teologia caldaica, o se, come prevede la dottrina dei più tra i suoi successori, dopo la causa ineffabile ce ne sia un’unica che è la prima triade degli intelligibili; oppure, se diverremo sostenitori di questa ipotesi, con Porfirio verbalizzeremo che l’unico principio di tutte le cose è il padre della triade intelligibile? D’altronde, giacché costui privilegia gli oracoli degli dei, sarebbe opportuno discernerli in un’altra occasione, mentre in questo contesto, conformandoci alla modalità più filosofica che abbiamo preferito, proseguiamo in questi ambiti. Ebbene, se la causa è non assimilabile allo stesso ordine ed è causa singola comune di tutte le cose e totalmente ineffabile, come potrebbe essere assimilata agli intelligibili e colta come padre di quella singola triade? Ecco, così ormai è vertice degli essenti, mentre quella diviene trascendenza eccedente tutti gli enti.

Enea di Gaza, Teofrasto, 45, 4-9 p. 961 A: Ecco, la materia non è ingenerata né imprincipiata; anche questa dottrina ti insegnano i Caldei e Porfirio. Questi dunque scrive un’opera onnicomprensiva, che presenta l’intitolazione Gli oracoli dei Caldei; in queste indagini afferma che la materia è stata generata e, discutendo il libro di Plotino Da dove vengono i mali?, professa che la materia senza alcun dubbio non è ingenerata e che il farne uno dei principi è dottrina da respingere giacché atea.


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