Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (1)
Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (1)
Giu 031. Nel sottoporre all’esame di questo tribunale il dialogo svoltosi ieri tra me e voi, m’è parso, come nel dormiveglia, d’udire la virtù politica che diceva:
Forgiata in oro è la base con santi carmi [Pind. fr. 194 Sn.];
è gettato un discorso che esorta ed eleva alla politica: «Alziamo dunque le mura», edificando su questa esortazione la dottrina giusta, dacché per colui che ha accolto l’esortazione e l’orientamento alla pratica del bene comune è giusto ascoltare e ricevere subito precetti politici utilizzando i quali, per quanto è possibile all’uomo, sarà utile al popolo e insieme sarà efficiente nel condurre la vita privata con sicurezza e giusto onore. Si deve dunque ispezionare ‒ quest’ispezione è migliorativa in relazione ai prossimi argomenti, occorrenti dopo quelli già allegati ‒ quale sia la costituzione politica migliore. Ecco, v’è una pluralità di generi di vita per l’uomo, e il genere di vita d’un popolo è la costituzione politica, sicché è necessario accogliere la migliore: ecco, questa il politico sceglierà tra tutte queste costituzioni o, se sarà impossibile adottare questa costituzione migliore, sceglierà la più simile ad essa tra le rimanenti.
Brano seguente: Plutarco, Monarchia, democrazia e oligarchia (2)