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Plotino, Enneade V I [10: Sulle tre ipostasi originarie], 8

Plotino, Enneade V I [10: Sulle tre ipostasi originarie], 8

Dic 07

 

 

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8. E per questo vi son anche i tre gradi di Platone: tutte le cose son intorno al re di tutte le cose ‒ professa, ecco, sul primo ‒ ed il secondo intorno al secondo ed il terzo intorno al terzo [22]. Argomenta, dunque, che anche della causa v’è un padre [23], |5| giudicando causa l’intelletto [24]; l’intelletto infatti è per lui demiurgo; professa dunque che questo [l’intelletto] realizza l’anima in quel cratere [coppa] [25]. Dunque, se l’intelletto è causa, professa che padre è il bene e quel ch’è al di là dell’intelletto ed al di là dell’essenza [essere] [26]. In più luoghi, dunque, definisce l’essente e l’intelletto come l’idea; cosicché Platone sapeva che dal bene [uno] emerge |10| l’intelletto e dall’intelletto, dunque, emerge l’anima. E questi argomenti non sono nuovi né d’adesso, tutt’altro: anticamente son stati verbalizzati, non apertamente, mentre gli argomenti d’adesso son nati come loro esegeti, facendo fede che queste dottrine sono antiche attraverso la testimonianza degli scritti dello stesso Platone. |15|

Ebbene, anche Parmenide toccò, ancor prima, tale dottrina, in quanto coagulò in identità essente ed intelletto, e non pose l’essente nell’ambito dei sensibili, argomentando: è infatti lo stesso pensare ed essere [27]. E questo lo giudica dunque immobile [28] ‒ anche se fa l’aggiunta del pensare ‒, togliendo ogni movimento corporeo da |20| esso, affinché permanga identico così com’è, e paragonandolo ad una massa di sfera [29], dacché ha tutte le cose comprese assieme e giacché ha il pensare non all’esterno, tutt’altro: in se stesso. Comunque, giudicandolo uno nei suoi scritti, ebbe un’accusa siccome questo uno si trova ad esser molti. Il Parmenide di Platone, invece, argomentando più precisamente, distingue |25| l’uno dall’altro il primo uno, ch’è più propriamente uno, il secondo, giudicandolo uno-molti [30], ed il terzo, uno e molti [31]. Ed in questo modo anch’egli è in consonanza con queste tre nature.

 

Note

[22] Platone, Lettera II, 312 e 1-4.

[23] Platone, Lettera VI, 323 d 4,

[24] Cfr. Platone, Fedone, 97 c 1-2.

[25] Cfr. Platone, Timeo, 34 a 8 – 35 b 3; ibid., 41 d 4-5.

[26] Platone, Repubblica, VI, 509 b 9.

[27] Frammento B 3 DK.

[28] Frammento B 8, 26 DK.

[29] Frammento B 8, 43 DK.

[30] Platone, Parmenide, 144 e 5.

[31] Platone, Parmenide, 155 e 5.

 
La traduzione dal greco si basa sull’editio minor Henry-Schwyzer: Plotini Opera, ediderunt P. Henry et H.-R. Schwyzer, 3 voll., Clarendon Press, Oxford 1964-82.

 
Brano seguente: Plotino, Enneade V I [10: Sulle tre ipostasi originarie], 9

 

 


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