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Plotino, Enneade V 8 [31: Sulla bellezza intelligibile], 5

Plotino, Enneade V 8 [31: Sulla bellezza intelligibile], 5

Nov 22

 

 

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5. Ordunque, tutti i generati, sia tecnici sia fisici, li realizza qualche sapienza, e dappertutto una sapienza guida la poiesi [: realizzazione]. D’altronde se qualcuno realizza conformemente alla sapienza stessa, le tecniche siano pure tali e quali a questa. Peraltro il tecnico rivà dal canto suo alla |5| sapienza fisica [: naturale], conformemente a cui fu generato, non più effetto d’una composizione di teoremi, bensì un che d’intero, singolo, non quella composta di più enunciati affluenti nel singolo [: nell’unità], bensì, meglio, quella risolventesi in pluralità emergente dal singolo [: dall’unità]. Se quindi qualcuno farà di questa la prima, basterà; e difatti non sarà più emergente da altro né in altro. Se invece professeranno che il |10| logos [: la forma razionale] è nella natura, mentre la natura è principio di questo [: della forma razionale], dovremo enunciare donde [la natura] l’abbia e se da quello come da un altro. Se l’esibisce da se stessa, ristaremo; se invece arriveranno al nous [: all’intelletto], qui va data un’occhiata se il nous [: l’intelletto] generò la sapienza; e se professeranno di sì, donde? Se dunque l’esibisce da se stesso, è impossibile altrimenti che essendo lui stesso sapienza. |15| Allora la non-latente [: verace] sapienza è entità [: sostanza], e la non-latente entità [: verace sostanza] è sapienza, e il valore anche per l’entità [: per la sostanza] deriva dalla sapienza, e giacché deriva dalla sapienza, è entità non-latente [: la vera sostanza].

Perciò anche tutte quante le entità [: sostanze] che non hanno sapienza, ebbene è per questo essere nata a causa di qualche sapienza [che ciascuna è] entità [: sostanza], comunque per questo non avere sapienza in se stesse non son non-latenti entità [: vere sostanze]. |20| Allora non si deve reputare che là gli dei guardino assiomi, né i supremamente beati di lassù, tutt’altro: tutte le singole cose su cui abbiam relazionato là son belle figure, quali qualcuno [: Alcibiade] immaginava presenti nella psiche [: nell’anima] d’un uomo sapiente [9], figure dunque non grafiche, tutt’altro: essenti. Perciò gli antichi argomentavano che anche le idee sono essenti ed |25| entità [: sostanze].

 

Note

[9] Cfr. Platone, Simposio, 216 e 6.

 

La traduzione dal greco è condotta sul testo dell’editio minor Henry-Schwyzer:
Plotini Opera, ediderunt P. Henry et H.-R. Schwyzer, 3 voll., Clarendon Press, Oxford 1964-82.

 

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