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Plotino, Enneade I 1 (53: Che cos’è il vivente e che cos’è l’uomo?), 8

Plotino, Enneade I 1 (53: Che cos’è il vivente e che cos’è l’uomo?), 8

Set 18

 

 

Brano precedente: Plotino, Enneade I 1 (53: Che cos’è il vivente e che cos’è l’uomo?), 7

 

8. Come siam dunque relazionati all’Intelletto? Per Intelletto dunque intendo non l’abito che l’anima ha, ch’è derivato dall’Intelletto, bensì l’Intelletto stesso. Beh, abbiamo anche questo al di sopra di noi. L’abbiamo comunque o in comune con gli altri, o ciascuno singolarmente, o sia in comune con tutti, sia ciascuno singolarmente: in comune con gli altri, |5| giacché è indivisibile ed uno e dappertutto lo stesso; ciascuno singolarmente, invece, giacché ciascuno lo ha per intero nell’anima prima. Abbiamo quindi anche le idee duplicemente: nell’anima come svolte e come separate; nell’Intelletto, invece, abbiamo insieme tutte le cose.

Il dio, dunque, come l’abbiamo? Beh, siccome, benché vada oltre la natura intelligibile e l’|10|essenza ontologicamente essente, al terzo posto a partire da lì ci siam noi, espressione dell’essenza indivisibile ‒ professa* ‒, quella uscita dall’alto, e di quella divisibile pertinente ai corpi, la quale, dunque, deve esser pensata in questo modo, divisibile pertinentemente ai corpi, giacché dà se stessa alle magnitudini del corpo, a seconda di quanto è esteso ciascun vivente ‒ giacché dà se stessa anche all’intero universo ‒, pur |15| essendo una, oppure giacché è rappresentata come presente ai corpi emettendo luce verso di essi e formando viventi non effettuandoli da sé e dal corpo, bensì rimanendo in sé mentre dà immagini di sé, come un volto riflesso in più specchi. La prima immagine, dunque, è il senso comune; da questa deriva a sua volta, si dice, ogni altro genere |20| di anima, l’uno dall’altro, sempre, per terminare con la facoltà generativa, l’aumento ed in generale la formazione d’altro e la determinazione d’altro rispetto ad essa, alla formatrice, mentre essa, la formatrice, è rivolta all’oggetto determinato.

 

* Cfr. Platone, Timeo, 35 A 1-3.

 

La traduzione dal greco è condotta sul testo della seguente edizione commentata: Plotino, Che cos’è l’essere vivente e che cos’è l’uomo?: I 1 [53]. Introduzione, testo greco, traduzione e commento di Carlo Marzolo. Prefazione di Cristina D’Ancona, Pisa 2006.

 

Brano seguente: Plotino, Enneade I 1 (53: Che cos’è il vivente e che cos’è l’uomo?), 9

 

 


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