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Platone, Teeteto (4)

Platone, Teeteto (4)

Giu 24

 

 

Brano precedente: Platone, Teeteto (3)

 

TEETETO   Mi sembra orbene che anche le cose che si possono imparare da Teodoro siano conoscenze, la geometria e quelle che or ora tu hai scorso, [146d] e che pure la tecnica del calzolaio e le tecniche degli altri artigiani, tutte e ciascuna di loro, non siano altro che conoscenza.

SOCRATE   Sei nobile e generoso, o amico, tu che, interrogato su una solo cosa, hai dato molte e varie risposte anziché una semplice.

TEETETO   Come? Che intendi con questo, o Socrate?

SOCRATE   Forse nulla; comunque enuncerò ciò che penso. Quando parli della tecnica del calzolaio, ti riferisci a qualcosa d’altro dalla conoscenza della fabbricazione di calzature?

TEETETO   A nient’altro.

SOCRATE   [146e] A che ti riferisci dunque quando parli della tecnica del falegname? A qualcosa d’altro dalla conoscenza della fabbricazione di attrezzi di legno?

TEETETO   No, a questo.

SOCRATE   Quindi in entrambi i casi definisci conoscenza quello di cui ciascuna delle due è conoscenza.

TEETETO   Sì.

SOCRATE   Tuttavia, ecco, il quesito non era questo, di quali cose la conoscenza sia conoscenza, né quante siano le conoscenze: infatti non lo chiedevamo volendo enumerarle bensì sapere che cosa sia mai la conoscenza in sé. O dico una cosa di nessun valore?

TEETETO   Parli in modo assolutamente corretto.

SOCRATE   [147a] Ispeziona dunque anche questo. Se qualcuno ci ponesse un quesito su una delle cose banali e sottomano, per esempio riguardo all’argilla, che cosa sia mai, e se noi gli rispondessimo che argilla è quella dei vasai ed argilla è quella dei fornaciai ed argilla è quella dei mattonai, allora non saremmo ridicoli?

TEETETO   Forse.

SOCRATE   Eccome, in primis credendo che il richiedente comprenda dalla nostra risposta, quando diciamo “argilla”, [147] perché aggiungiamo “quella dei figurinai” o di qualunque altro artigiano. O credi che qualcuno possa comprendere il nome di qualcosa, senza sapere ciò che è?

TEETETO   Nient’affatto.

SOCRATE   Ed allora colui che non sa cos’è conoscenza, non comprende cos’è conoscenza di calzature.

TEETETO   No, ecco.

SOCRATE   Allora chi ignorasse cosa sia conoscenza, non comprenderebbe cosa sia la tecnica del calzolaio, né qualunque altra tecnica.

TEETETO   È così.

SOCRATE   Ridicola allora è la risposta a colui che chiede che cos’è conoscenza quando si risponde nominando una qualche tecnica. Infatti [147c] si risponde “conoscenza di qualcosa”, mentre il quesito non era questo.

TEETETO   Sembra.

SOCRATE   Inoltre, ecco, pur potendo rispondere banalmente e brevemente, si percorre una via infinita. Così anche nella questione dell’argilla sarebbe stato affatto banale e semplice dire che è terra impastata con acqua, lasciando invece stare di chi.

 

Brano seguente: Platone, Teeteto (5)

 

 


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