Temi e protagonisti della filosofia

Platone, Filebo (24)

Platone, Filebo (24)

Dic 11

Brano precedente: Platone, Filebo (23)

 

SOCRATE  Non dobbiamo comunque tentare di fare in toto una rassegna totale del piacere, non dobbiamo dunque parere assai parsimoniosi verso intelletto e scienza stabile; invece perlustriamo generalmente tutto, casomai si abbia qualcosa di marcio in qualche dove, cosicché, avendo guardato quello che è più puro nella natura di essi, usiamo questo per la fusione comune delle parti più vere di questi e dei piaceri.

PROTARCO  Rettamente.

SOCRATE  [55d] Quindi, per noi l’un lato – credo – della scienza stabile pertinente alle rappresentazioni mentali apprendibili sia operativo, l’altro sia per educare e allevare. O come diresti?

PROTARCO  Così.

SOCRATE  Dunque, nelle tecniche manuali, ragioniamo distinguendo in primis se una parte di esse contiene più scienza stabile ed un’altra meno, e se alcune si devono reputare purissime, altre più impure.

PROTARCO  Quindi bisogna.

SOCRATE  Toh, adesso c’è da dividere, prendere separatamente, quelle che guidano ciascuna di esse?

PROTARCO  Quali? E come?

SOCRATE  [55e] Ad esempio, qualora da tutte le tecniche si separassero quelle del contare (aritmetica) e del misurare (metretica) e del pesare (statica), allora quel che sarebbe lasciato di ciascuna verrebbe ad essere, per così dire, una stupidaggine.

PROTARCO  Dunque… beh sì, una stupidaggine.

SOCRATE  Ecco allora che, dopo queste, sarebbero lasciati il raffigurare ed il migliorare i sensi con l’esperienza e un qualche esercizio, utilizzando le potenzialità di quella di cogliere congetturando il bersaglio, che molti denominano ‘tecniche’ [56a] e che operano efficacemente in forza di esercizio e fatica.

PROTARCO  C’è assoluta necessità nelle cose che argomenti.

SOCRATE  Quindi è colma, in qualche senso, di essa l’arte del flauto per prima, che armonizza gli accordi non con la misurazione ma con la congettura derivata da esercizio, ed in complesso tutta la musica, che va a caccia della misura della vibrazione di ciascuna corda col congetturare, mischiando così molto di quel che ha poco di chiaro, dunque poco di saldo.

PROTARCO  Verissimo.

SOCRATE  [56b] Ebbene, troveremo nella stessa condizione anche medicina ed agricoltura e nautica e strategia.

PROTARCO  Eh, assolutamente sì.

SOCRATE  Invece, ecco, credo che quella del costruire, che usa più misurazioni e strumenti, i quali le portano molta esattezza, si presenti come più tecnica tra le molte scienze.

PROTARCO  Dove?

SOCRATE  Nella costruzione di navi e nell’edilizia ed in molte altre specie della lavorazione del legno: ecco, credo, [56c] usa regolo e compasso e filo a piombo e morsa raddrizzante.

PROTARCO  Ed ecco che argomenti in modo totalmente retto.

SOCRATE  Facciamo, orbene, una bipartizione tra le cosiddette tecniche: le une, che contengono minor esattezza nelle loro opere, seguono la musica, le altre, che ne hanno di più, la tecnica delle costruzioni.

PROTARCO  Lo si presuma.

SOCRATE  Tra queste, dunque, le più esatte sono quelle tecniche delle quali or ora abbiam parlato per prime.

PROTARCO  Mi pare che parli dell’aritmetica e di tutte quante le tecniche che con questa ho menzionato or ora.

SOCRATE  [56d] Ebbene sì, assolutamente. Ma, Protarco, va forse argomentato che sono duplici pure queste? O come?

PROTARCO  Di quali parli, dunque?

SOCRATE  L’aritmetica per prima, non va forse professato che altra è quella dei più, e altra quella dei filosofi?

PROTARCO  Com’è, allora, che si fa a distinguere l’una e l’altra aritmetica?

SOCRATE  Non piccola distinzione, Protarco. Infatti, tra coloro che s’occupano del numero, gli uni numerano unità disuguali, come due eserciti e due buoi e due enti piccolissimi od anche i più grandi di tutti, [56e] gli altri non li accompagnerebbero giammai se non si ponesse che nessuna delle miriadi di unità è differente, altra, da ciascun’altra unità.

PROTARCO  Eh, argomenti al meglio che è non piccola la differenza tra coloro che s’occupano del numero, sicché è logico che esse siano due.

SOCRATE  Che dici dunque? La tecnica del computo e quella della misurazione, sottoponibili a quella delle costruzioni ed a quella del commercio, tenendo conto della geometria sottoposta alla filosofia e dei computi condotti al meglio – [57a] ciascuna delle due (logistica e metretica) va concepita come un’unica tecnica oppure la poniamo come duplice?

PROTARCO  Seguendo la discussione di prima, forse io, ecco, apponendo il mio voto, porrei come duplice ciascuna di loro due.

SOCRATE  Rettamente. Or dunque intendi in vista di che cosa abbiam portato preminentemente in mezzo questi problemi?

PROTARCO  Forse, ma vorrei che rispondessi tu al quesito di adesso.

SOCRATE  Orbene, sembra a me, ecco, che questo argomento, nel cercare – non meno che quando cominciammo ad argomentarlo – una contrapposizione ai piaceri, abbia lanciato il problema di esaminare se c’è qualche [57b] scienza stabile più pura di un’altra scienza alternativa, così come un piacere è più puro di un altro piacere.

PROTARCO  Questo, ecco, è chiaro eccome, cioè che ha preso in mano questi problemi in vista di questi scopi.

SOCRATE  Che dici quindi? Forse che, nei discorsi di prima, non ha trovato che una tecnica, alterabile per oggetti alternativi, è altra dalla sua alterazione perche più nitida o meno nitida?

PROTARCO  Beh, assolutamente.

SOCRATE  In essi, dunque, avendo appellato con un sol nome una qualche tecnica, costituendo la dottrina che è unica, non [57c] chiede forse daccapo su di loro, come fossero due, se tra loro due è quella dei filosofi oppure quella dei non filosofi ad avere più esattamente il nitore e la purezza?

PROTARCO  Anche a me sembra proprio che chieda questo.

SOCRATE  Quindi, Protarco, che risposta gli daremo?

PROTARCO  Socrate, abbiam progredito verso la nitidezza della scienze stabili, verso una differenza magnificente per grandezza.

SOCRATE  Quindi non risponderemo facilmente?

PROTARCO  Beh, che ci vuole? E sia detto, ecco, che quelle differiscono molto dalle altre tecniche e che, tra queste stesse, quelle pervase dall’istinto di coloro che son nella loro essenza filosofi [57d] differiscono incalcolabilmente in esattezza e verità per quanto concerne misure e numeri.

SOCRATE  Sia così come dici tu e, fidandoci dunque di te, gagliardi rispondiamo a quelli bravi a rivoltare argomenti.

PROTARCO  Questa risposta qual è?

SOCRATE  Che ci sono due aritmetiche e due metretiche ed a queste ne seguono altre di tal sorta conglomerate, aventi identica duplicità eppure accomunate da un unico nome.

PROTARCO  [57e] Diamo, con auguri di buona fortuna, a costoro, che affermi siano bravi, questa risposta, Socrate.

 

 


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