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Platone, Eutifrone (9)

Platone, Eutifrone (9)

Lug 30

 

 

Brano precedente: Platone, Eutifrone (8)

 

SOCRATE   Guarda, dunque, quel che c’è dopo questo. Se, ecco, il santo è parte del giusto, noi dobbiamo dunque, come sembra, trovare quale parte del giusto sia mai il santo. Se quindi tu mi chiedessi qualcuna delle cose di poco fa, come quale parte del numero è il pari e quale si dia il caso sia questo numero, direi allora che è quello che non è scaleno ma isoscele, o non ti sembra?

EUTIFRONE   A me sì.

SOCRATE   [12e] Prova dunque anche tu ad insegnare così a me quale parte del giusto è il santo, affinché dica a Meleto di non farmi più ingiustizia e di non accusarmi d’irreligiosità siccome ho già imparato sufficientemente da te quali son le cose religiose e sante e quali non lo sono.

EUTIFRONE   Toh allora, a me, ecco, sembra, o Socrate, che la parte del giusto religiosa e santa sia questa: quella pertinente alla cura degli dèi, mentre quella pertinente alla cura degli uomini è la parte restante del giusto.

SOCRATE   Ed ecco mi pare, o Eutifrone, che argomenti bene, ma [13a] sono ancora bisognoso di qualche cosetta: così, ecco, non congetturo qual è la cura che hai nominato. Non argomenti affatto, ecco, che, quali sono le cure per le altre cose, tale è anche quella per gli dèi – argomentiamo, ecco: per esempio, affermiamo che non tutti sanno curare i cavalli, ma solo l’allevatore di cavalli; ecco, o no?

EUTIFRONE   Assolutamente, ecco.

SOCRATE   Ecco che infatti la sua arte è la cura dei cavalli.

EUTIFRONE   Sì.

SOCRATE   E neppure, ecco, tutti sanno curare il cane, ma solo l’allevatore di cani.

EUTIFRONE   Così.

SOCRATE   Ecco che infatti l’arte dell’allevatore di cani è la cura dei cani.

EUTIFRONE   Sì.

SOCRATE   [13b] Dunque, ecco, quella del bovaro è la cura dei buoi.

EUTIFRONE   Assolutamente, ecco.

SOCRATE   E la santità e la religiosità, dunque, son la cura degli dèi, o Eutifrone? Argomenti così?

EUTIFRONE   Io sì.

SOCRATE   Quindi ogni cura, ecco, non dispone la stessa attuazione? Così per esempio: è ottenimento di qualche bene o giovamento del curato; così dunque vedi che i cavalli curati dall’arte dell’allevatore di cavalli traggono giovamento e divengono migliori, o a te non sembra?

EUTIFRONE   A me sì.

SOCRATE   Ed i cani, ecco qui, da quella dell’allevatore di cani, ed i [13c] buoi da quella del bovaro, ed allo stesso modo tutte le altre cose; o credi che la cura sia ottenimento di danno per il curato?

EUTIFRONE   Per Giove, io no, ecco.

SOCRATE   Ottenimento di giovamento, invece?

EUTIFRONE   Come no?

SOCRATE   Quindi anche la santità, essendo cura degli dèi, è giovamento degli dèi e rende gli dèi migliori? E tu converresti forse su questo, che, allorquando fai qualcosa di santo, rendi migliore qualcuno degli dèi?

EUTIFRONE   Per Giove, io no, ecco.

SOCRATE   Ecco, neppure io, o Eutifrone, credo che tu argomenti questo – ne son molto lungi –, ma proprio in vista di questo chiedevo [13d] che cosa mai intendessi con cura degli dèi, non ritenendo che tu intendessi tale cura.

EUTIFRONE   E correttamente, ecco, o Socrate: non intendevo infatti tale cura.

 

Articolo seguente: Platone, Eutifrone (10)

 

 


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