Platone, Eutifrone (7)
Platone, Eutifrone (7)
Lug 20
Brano precedente: Platone, Eutifrone (6)
SOCRATE [10a] Presto, ottimo, lo vedremo meglio. Rifletti, ecco, su questo: da parte degli dèi si ama il santo perché è santo, oppure è santo perché lo si ama?
EUTIFRONE Non so di che cosa parli, o Socrate.
SOCRATE Ma io proverò ad enunciarlo più chiaramente. Diciamo che qualcosa è portato e porta, che è guidato e guida, che è guardato e guarda, ed intendi che tali cose tutte sono diverse l’una dall’altra ed in che cosa son diverse?
EUTIFRONE Io sì, mi sembra d’intendere.
SOCRATE Quindi anche qualcosa di amato, non è questo diverso da quel che ama?
EUTIFRONE Ecco, come no?
SOCRATE [10b] Dimmi dunque: quel che è portato è portato perché lo si porta o per qualche altra ragione?
EUTIFRONE Ma no, per questo.
SOCRATE E quel che è guidato, dunque, perché lo si guida e quel che è guardato perché lo si guarda?
EUTIFRONE Ecco, assolutamente.
SOCRATE Allora non perché è guardato, ecco, per questo lo si guarda, ma, al contrario, perché lo si guarda, per questo è guardato, né perché è guidato, per questo lo si guida, ma perché lo si guida, per questo è guidato, né perché è portato lo si porta, ma perché lo si porta è portato. Allora è chiaro, o Eutifrone, ciò [10c] che voglio argomentare? Voglio argomentare, dunque, questo: che, se qualcosa avviene o patisce qualcosa, non perché è avvenuto avviene, ma perché avviene è avvenuto, e non perché è paziente patisce, ma perché patisce è paziente; o non sei d’accordo così?
EUTIFRONE Io sì.
SOCRATE Quindi anche l’amato non lo è divenendo qualcosa o patendo qualcosa da parte di qualcosa?
EUTIFRONE Ecco, assolutamente.
SOCRATE Allora anche questo è come ai punti precedenti: non perché è amato lo si ama da parte di coloro che lo amano, ma perché lo si ama è amato?
EUTIFRONE Di necessità.
SOCRATE [10d] Che cosa, dunque, diciamo per il santo, o Eutifrone? Non è altro che qualcosa che si ama da parte di tutti gli dèi, secondo il tuo argomento?
EUTIFRONE Sì.
SOCRATE Per questo allora, perché è santo, o per qualche altra ragione?
EUTIFRONE Ma no, per questo.
SOCRATE Allora perché è santo lo si ama, ma non perché lo si ama è santo?
EUTIFRONE Sembra.
SOCRATE Ma, ecco dunque, perché lo si ama da parte degli dèi è amato e caro agli dèi?
EUTIFRONE Ecco, come no?
SOCRATE Allora quel che è santo non è caro agli dèi, o Eutifrone, né quel che è caro agli dèi è santo, come tu argomenti, ma questo è diverso da quello.
EUTIFRONE [10e] Come, Socrate?
SOCRATE Perché concordiamo che per questo si ama il santo, perché è santo, ma non che è santo perché lo si ama; o no?
EUTIFRONE Sì.
SOCRATE Concordiamo dunque, ecco, che quel che è caro agli dèi, perché da parte degli dèi lo si ama, appunto in questo esser amato è caro agli dèi, ma non perché è caro agli dèi, per questo lo si ama.
EUTIFRONE Dici il vero.
SOCRATE Ma se, ecco, fossero lo stesso, o caro Eutifrone, quel ch’è caro agli dèi e quel ch’è santo, se si amava il [11a] santo per il fatto di essere santo, allora si amerebbe anche quel ch’è caro agli dèi per il fatto di essere caro agli dèi; se inoltre quel ch’è caro agli dèi era caro agli dèi per il fatto di essere amato dagli dèi, allora anche il santo sarebbe santo per il fatto di essere amato; ora, tuttavia, vedi che sono contrari, siccome sono in tutto e per tutto diversi l’uno dall’altro: l’uno, ecco, perché lo si ama, è tale da essere amato; l’altro, invece, perché è tale da esser amato, per questo lo si ama. Ma rischi, o Eutifrone, mentre ti si chiede che cosa mai è il santo, di voler non manifestarmi la sua essenza ma dire una qualche passione di esso, ciò che questo santo ha patito: esser amato da tutti [11b] gli dèi; invece non hai ancora detto ciò che è. Se quindi ti garba, non nascondermelo ma ridimmi dall’inizio che cosa mai è il santo, sia che da parte degli dèi lo si ami, sia che sia affetto da qualunque altra passione – ecco, non avremo diverbi per questo –, ma dimmi di buon’animo: che cos’è il santo e cosa il non santo?
Brano seguente: Platone, Eutifrone (8)