Temi e protagonisti della filosofia

Platone, Critone (4)

Platone, Critone (4)

Gen 21

 

 

Brano precedente: Platone, Critone (3)

 

SOCRATE   Argomenti bene. Quindi anche per le altre cose, o Critone, argomentiamo così, in modo da non esaminarle tutte, e dunque per le giuste e le ingiuste, brutte e belle, buone e cattive, per le quali adesso c’è da decidere da parte nostra, [47d] noi dobbiamo seguire l’opinione dei più e temerla oppure quella d’uno solo, se ce n’è uno, competente, per cui si deve provare sia vergogna sia paura più che per tutti gli altri in complesso? E se non gli daremo retta, corromperemo e danneggeremo quella componente che con la giustizia diverrebbe migliore, mentre con l’ingiustizia si corromperebbe. O non è di alcun valore questo?

CRITONE   Io credo di sì, o Socrate.

SOCRATE   Forza dunque, se, fidando nell’opinione dei non competenti, distruggeremo quella componente che diviene migliore ad opera del salutare, mentre si corrompe ad opera del nocivo, allora [47e] ci sarà possibile vivere quando essa sarà corrotta? Questa dunque è il corpo; o no?

CRITONE   Sì.

SOCRATE   Ed allora ci è possibile vivere con un corpo in cattiva condizione e corrotto?

CRITONE   In nessun modo.

SOCRATE   Ma ci è allora possibile vivere con quella componente che l’ingiustizia danneggia, mentre la giustizia favorisce, corrotta? O riteniamo che sia più misera del corpo quella componente, qualunque sia [48a] tra le nostre, per la quale ci sono la giustizia e l’ingiustizia?

CRITONE   In nessun modo.

SOCRATE   Ma è più onoranda?

CRITONE   Assai, ecco.

SOCRATE   Allora, o ottimo, bisogna assolutamente che noi ci diamo così tanto pensiero non di che cosa i più diranno di noi, ma di ciò che dirà il competente sulle cose giuste e ingiuste, di lui solo e della verità stessa. Sicché in primis in questa maniera non suggerisci rettamente suggerendo che noi dobbiamo darci pensiero dell’opinione dei più sulle cose giuste e belle e buone e le contrarie. «Ma ‒ potrebbe affermare qualcuno ‒ i più sono capaci di mandarci a morte».

CRITONE   [48b] È chiaro dunque anche questo: infatti potrebbe affermarlo, o Socrate.

SOCRATE   Dici il vero. Ma, o stupendo, questo argomento che abbiamo dipanato a me, ecco, sembra sia ancora identico a prima; e dunque ispeziona anche questo, se per noi rimane valido o no che bisogna tenere nel massimo conto non il vivere, ma il vivere bene.

CRITONE   Ma sì, rimane valido.

SOCRATE   Dunque, che vivere bene ed in modo bello e giusto siano lo stesso, rimane o non rimane valido?

CRITONE   Rimane.

SOCRATE   Quindi, espandendo gli argomenti concordati, bisogna ispezionare questo, se è giusto che io provi ad evadere di qui senza che [48c] gli Ateniesi lo permettano o non lo è; e se è giusto proviamoci, se no rinunciamo. Dunque le speculazioni che tu argomenti sull’esborso di soldi e la reputazione ed il crescere i figli, bada che queste non siano veramente le speculazioni di coloro che facilmente mandano a morte e risusciterebbero pure, se ne fossero capaci, senza alcuna intelligenza, ossia dei più. Per noi invece, poiché l’argomento così opta, non c’è da ispezionare null’altro che ciò su cui argomentavamo or ora, se, tributando soldi [48d] e gratitudine a coloro che mi condurranno fuori di qui, faremo azioni giuste, sia gli stessi conducenti sia i condotti, o in verità commetteremo ingiustizia facendo tutte queste azioni; e se, operando queste azioni, parremo operarne d’ingiuste, non si deve tenere in conto né di dover morire rimanendo e mantenendo la tranquillità, né di patire qualsiasi altra cosa piuttosto che commettere ingiustizia.

CRITONE   Mi sembra che argomenti bene, o Socrate; guarda dunque che faremo.

SOCRATE   Ispezioniamo, o buon amico, in comune, e se hai modo di [48e] controargomentare al mio argomentare, controargomenta, e tu mi persuaderai; se no, smetti una buona volta, o beato, di argomentare continuamente lo stesso argomento, che bisogna che me ne vada di qui senza il consenso degli Ateniesi, siccome io faccio gran conto di agire così avendoti persuaso e non senza il tuo consenso. Guarda dunque se il principio dell’ispezione per te [49a] è sufficientemente argomentato e prova a rispondere a quel che è chiesto come meglio credi.

CRITONE   Proverò.

 

 


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