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Pitagorizzazione delle dottrine non scritte di Platone testimoniata da Sesto Empirico (3)

Pitagorizzazione delle dottrine non scritte di Platone testimoniata da Sesto Empirico (3)

Lug 18

Sesto Empirico, Contro i matematici, X (Contro i fisici, 2) 254-257 (ed. E. Bekker, Berlin 1842)

 

[254] Ebbene, non c’è consequenzialità nel dire che gli atomi esistono eternamente [kai mēn oude enesti phanai, hoti aiōnious sumbebēken einai tas atomous] e che perciò, pur essendo corporei, possono essere principi dell’intero universo [dia touto dunasthai sōmatikas ousas tōn holōn archein]. In primis, infatti, anche coloro che dicono che le omeomerie o le masse o i minimi e indivisibili sono principi ammettono la loro sussistenza eterna, sicché gli atomi non sono elementi più di quanto lo siano questi [prōton men gar kai hoi tas homoiomereias kai hoi tous onkous kai hoi ta elachista kai amerē legontes einai stoicheia aiōnion apoleipousi toutōn tēn hupostasin, hōste mē mallon tas atomous ē taut’ einai stoicheia]. [255] E si dia pur per vero che gli atomi sono eterni [eita kai dedosthō tais alētheiais aiōnious einai tas atomous]; ma, al modo in cui coloro che ammettono il mondo ingenerato ed eterno nondimeno ricercano riflessivamente i principi che in primis lo costituiscono, così [all’ hon tropon hoi agenēton kai aiōnion apoleipontes ton kosmon ouden hētton pros epinoian zētousi tas prōton sustēsamenon auton archas, houtō] anche noi, dicono i Pitagorici, tra i filosofi della natura [tōn phusikon philosophōn], riflessivamente esaminiamo ciò: di quali elementi sono costituiti questi corpi eterni e mentalmente osservabili [skeptometha to ek tinōn ta aiōnia tauta kai logō(i) theōrēta sunestēke sōmata]. [256] Dunque, i loro costitutivi sono o corpi o incorporei [ētoi oun sōmata esti ta sustatika autōn ē asōmata], e non potremo dire che sono corpi, poiché si dovrà dire che ci sono corpi costitutivi anche di essi e che, procedendo così la riflessione all’infinito, il tutto è senza principio [kai sōmata men ouk an eipaimen, epei deēsei kakeinōn sōmata legein einai sustatika kai houtōs eis apeiron probainousēs tēs epinoias anarchon ginesthai to pan]. [257] Allora non resta che dire che i corpi intelligibili sono costituiti da incorporei [leipetai ara legein ex asōmatōn einai tēn sustasin tōn noētōn sōmatōn] (sul che anche [hoper kai] Epicuro concordò, dicendo che il corpo è concepito per assemblaggio di figura, grandezza, contraccolpo e peso [hōmologēse, phēsas kata athroismon schēmatos te kai megethos kai antitupias kai barous to sōma nenoēsthai].


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